Nessun risultato. Prova con un altro termine.
Guide
Notizie
Software
Tutorial

Meglio un sito brutto o nessun sito?

Meglio un sito brutto o nessun sito?
Link copiato negli appunti

Sebbene l'accesso a Internet sia oggi pressoché diffuso ovunque, e i consumatori si affidino sempre più alla Rete per le loro scelte di consumo, molte realtà imprenditoriali non dispongono ancora di un'adeguata presenza online. Una recente ricerca, condotta dalla rivista Entrepreneur, ha ad esempio svelato come quasi il 50% di tutte le aziende statunitensi non disponga di una pagina sul Web, si tratti di un sito dedicato oppure di un profilo social. Spesso questa mancanza è dovuta a problemi di risorse, sia economiche che pratiche: le aziende più piccole, in particolare, faticherebbero ad accedere a servizi di webdesign e social management. Ma meglio un sito brutto oppure l'assenza di qualsiasi presenza digitale?

La risposta non è di semplice risoluzione, poiché entrambe le alternative presentano alti e bassi. In linea generale, sembra tuttavia prevalere la seconda ipotesi: una pagina raffazzonata e poco chiara, può infatti avere effetti devastanti sul brand. Di seguito, qualche informazione.

Siti scarsi e utenza

Circa il 71% degli utenti dotati di un accesso a Internet, così come rivelato lo scorso anno da Google, cerca online informazioni su marchi, servizi e brand prima di effettuare un acquisto, sia esso digitale oppure in un negozio fisico. Essere raggiungibili sul Web, di conseguenza, diventa una necessità tanto quanto i canali di promozione classica, come la pubblicità cartacea o sui media generalisti.

Farlo con un sito web brutto e poco aggiornato, tuttavia, potrebbe portare a degli effetti esattamente opposti rispetto a quelli sperati. I navigatori, come facile intuire, determinano l'affidabilità percepita del marchio in relazione alla loro esperienza in rete. La difficoltà di trovare informazioni, un design scarsamente curato, l'assenza di una sezione contatti evidente o la mancata compatibilità con i dispositivi mobile, potrebbero rimandare a una progettazione amatoriale, non degna quindi d'attenzione.

D'altronde, i tassi di conversione per siti poco curati sono davvero bassissimi, così come le potenzialità d'indicizzazione sui motori di ricerca, soprattutto in assenza di una precisa ottimizzazione SEO. Un sito web che alimenti la sfiducia di un possibile consumatore, di conseguenza, è ben peggio dell'assenza tout court sulla Rete: nel primo caso si tratterà di un acquirente perduto, nel secondo di un cliente da conquistare.

Fattori essenziali e alternative

Se si fosse in procinto di realizzare una pagina per la propria attività imprenditoriale, vi sono dei fattori da tenere in assoluta considerazione, per evitare un effetto deterrente sull'utenza. Così come già accennato, l'ottimizzazione per il mobile è indispensabile, considerato come la gran parte del traffico avvenga oggi tramite smartphone e tablet, sia con versioni dedicate che con il più comodo design responsive. Vi devono quindi essere informazioni di contatto chiare ed evidenti, un piccolo e amichevole servizio d'assistenza, fotografie di alta qualità per illustrare prodotti e servizi, nonché una pagina competa ed esaustiva sulla storia dell'azienda, per incrementarne la fiducia.

In caso non si disponesse di risorse adeguate per un simile lavoro - soprattutto in termini di budget, poiché una progettazione ad hoc richiede sempre un certo investimento con le compagnie esperte in webdesign - l'alternativa non è lanciarsi nel fai da te. Meglio, invece, evitare un sito ufficiale in attesa di tempi migliori, preferendo curare la preferenza sui social network.

Le pagine di Facebook, ad esempio, garantiscono strumenti più che sufficienti per presentare al meglio la propria azienda, anche automatizzando e rendendo più agevole la comunicazione più diretta con gli utenti. Twitter permetterà invece di diffondere il marchio, in particolare cavalcando gli hashtag di maggior tendenza.

Ti consigliamo anche