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Mark Shuttleworth: c'è OpenStack nel futuro di Ubuntu

Mark Shuttleworth: c'è OpenStack nel futuro di Ubuntu
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Durante l'OpenStack Summit, una conferenza dedicata all'infrastruttura dei container e al Cloud tenutasi a Vancouver in Canada, Mark Shuttleworth ha rilasciato varie dichiarazioni sul futuro di Canonical e di Ubuntu. Intervistato da alcuni giornalisti della stampa del settore, l'ex CEO di Canonical si è detto molto soddisfatto di come sta operando la sua azienda e felice di poter contribuire e lavorare con OpenStack.

OpenStack è un progetto open source nato dal lavoro di Rackspace Cloud e NASA nonché rilasciato sotto licenza Apache, esso è volto a fornire una soluzione IaaS (Infrastructure as a Service) per il Cloud computing. Si tratta di un set di tool, derivati dall'unione delle piattaforme Nebula e Rackspace, che permette la realizzazione e la gestione di Cloud platform sia pubbliche che private. OpenStack è gestito dalla OpenStack Foundation, che ne guida lo sviluppo, e dalla sua community.

Con la fondazione collaborano più di 200 aziende che hanno un forte interesse nel settore del cloud computing. Canonical collabora attivamente da anni ad OpenStack ed offre soluzioni perfettamente integrate con il progetto. Mark Shuttleworth ha affermato che l'azienda può offrire una piattaforma software basata su OpenStack in meno di due settimane per qualsiasi cliente.

Ubuntu è una delle principali distribuzioni che vengono sfruttate con OpenStack. Inoltre il settore del machine learning (e dell'IoT in particolare) è uno dei più remunerativi per l'azienda, ecco perché da anni il team di Canonical si occupa dello sviluppo di Ubuntu Core e di Snappy Core, due progetti che sono nati proprio per venire incontro ai desideri e alle esigenze dei clienti di Canonical.

Shuttleworth è tornato anche a parlare del settore Desktop, criticando la community Linux che per anni ha osteggiato Unity, tuttavia l'ex CEO ammette di trovarsi molto bene anche con GNOME. Tuttavia Shuttleworth vorrebbe che la community open source diventasse meno incline ad atteggiamenti di odio morboso verso determinati progetti che non rientrano nei gusti della massa.

A parte questo Shuttleworth ha però affermato che rinunciare allo sviluppo di Unity e ad Ubuntu Phone è stata una scelta azzeccata per Canonical, che è tornata a respirare e a focalizzarsi sui settori dove l'azienda ha un reale vantaggio rispetto ai suoi concorrenti, ovvero il Cloud e i container. Canonical ha infatti un vasto portafoglio di clienti, con contratti di supporto per server OpenStack, e si pone in diretta concorrenza con aziende come Red Hat o SUSE.

Dunque per Shuttleworth la strada da seguire è molto chiara, focalizzarsi su questi settori e fare da apripista nelle tecnologie che reggeranno le principali innovazioni dei prossimi anni ovvero OpenStack e Kubernetes.

Via Zdnet

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