Nessun risultato. Prova con un altro termine.
Guide
Notizie
Software
Tutorial

L'approccio Serverless incide anche (e soprattutto) sul business model: report dal CloudConf 2019

CloudConf 2019: Yan Cui, Principal Engineer per DAZN a Londra, ci descrive le opportunità che l'approccio serverless pone nelle scelte del business model
L'approccio Serverless incide anche (e soprattutto) sul business model: report dal CloudConf 2019
CloudConf 2019: Yan Cui, Principal Engineer per DAZN a Londra, ci descrive le opportunità che l'approccio serverless pone nelle scelte del business model
Link copiato negli appunti

Negli ultimi anni sono state sempre più evidenti e popolari le piattaforme che offrono servizi di streaming, che in generale possono essere definite subscription-based. Il modello di business, dal punto di vista dell'utente che fruisce il servizio, è semplice e utile: invece di pagare per ogni singolo contenuto, l'utente ha a disposizione tutto il catalogo di prodotti a cui può accedere con un costo unico.

Dall'altro lato, anche le piattaforme di contenuti on-demand e pay-per-use stanno riscontrando molto successo, ma in settori diversi: se il primo modello ha senso per i servizi di streaming, e-learning, il secondo ha senso per il settore della mobility, con app come Uber, Lyft, Just Eat.

Un esempio del primo caso è anche DAZN, la piattaforma di streaming di eventi sportivi. Durante il CloudConf 2019, Yan Cui, Principal Engineer per DAZN a Londra, descrive le sfide e le opportunità che l'approccio serverless pone nelle scelte del business model.

"Serverless è esattamente come WiFi è wireless".

Una battuta, ma non troppo: come per fornire la connessione WiFi è necessario collegare i router, gli hub e gli switch, allo stesso modo serverless non significa che non ci sono server, ma che non c'è bisogno di un server. Serverless significa che:

  • non si paga se nessuno lo usa;
  • non c'è bisogno di preoccuparsi di scalare;
  • non c'è bisogno di fare il provisioning e la manutenzione di alcun server.

Simon Wardley, ricercatore per il Leading Edge Forum, ha scritto un articolo su serverless che ancora oggi tiene accesa la discussione. Secondo Wardley:

"Il nuovo business model attorno allo sviluppo basato sul valore e la collisione di finanza e sviluppo sarà imponente. Ecco il perché del nome "FinDev". Oltre l'investimento iniziale nella programmazione, posso creare un business model quasi interamente fatto di costi variabili e reindirizzare gli investimenti in questo senso per massimizzare i ritorni in modi che non avete ancora visti. Io lo so, l'ho già fatto."

Secondo Wardley, e anche secondo Cui che lo cita durante il talk di apertura "Serverless is more FinDev than DevOps", il Costo Totale della Proprietà (Total Cost of Ownership, TCO), è sicuramente alto all'inizio, periodo in cui ci sono principalmente costi fissi relativi allo stipendio del personale (manager e ingegneri), alla campagna di reclutamento di nuovi talenti, al marketing e ai costi di operazioni per i server.

Se i primi aspetti possono essere efficientati solo con una migliore organizzazione del lavoro e un communication overhead ridotto ai minimi termini, quello che si può facilmente misurare è l'impatto che i servizi offerti hanno sulle infrastrutture hardware e software.

Nel caso di DAZN, per esempio, la piattaforma di streaming ha il bisogno di fornire una media di 1 milione di spettatori concorrenti in ogni momento, ma il numero totale degli abbonati è di gran lunga superiore. Quello che può fare (e che fa) DAZN, come spiega Cui, è utilizzare un'infrastruttura ibrida composta da container e soluzioni serverless per sostenere l'infrastruttura di base (con il primo) e le variazioni di spettatori concorrenti durante i picchi (con il secondo).

Una volta risolto questo problema, però, diventa più utile capire ancora meglio come le singole funzioni richiamate nella piattaforma FaaS impattano i servizi offerti: è possibile analizzare quindi le funzioni e i servizi associati come singoli centri di costo ed evitare così di incappare nel problema del sovvenzionamento incrociato, che da sempre è stato un grave problema da risolvere nello sviluppo di piattaforme e di infrastrutture.

Nel caso delle piattaforme a sottoscrizione, il sistema di costi e ricavi funziona perché la capacità computazionale che deve essere pagata non eccede mai il prezzo della sottoscrizione in un periodo specificato. In poche parole: nessuno guarderà mai tutto il catalogo Netflix e userà la piattaforma per tutto il giorno tutti i giorni e anche se fosse, sarebbe una piccolissima percentuale del totale degli iscritti.

Nel caso delle piattaforma on-demand, per ogni servizio acquistato e fruito dall'utente, c'è una corrispondenza diretta con le funzioni che vengono richiamate: se la piattaforma ha un costo di 1 dollaro per ogni pacchetto di funzioni che permettono la visione di un film per un'ora, il prezzo sarà 1 dollaro più una frazione per il profitto.

Informazioni

Ti consigliamo anche