Nessun risultato. Prova con un altro termine.
Guide
Notizie
Software
Tutorial

Kubuntu 10.10: breve recensione

Link copiato negli appunti

Contestualmente al rilascio di Ubuntu 10.10, è stata resa disponibile una nuova release di Kubuntu costituita, come succede da qualche tempo a questa parte, sotto la completa responsabilità della community dei suoi utenti.

Abbiamo voluto esaminare la procedura d´installazione della distribuzione all´interno di un ambiente virtualizzato, quindi abbiamo considerato la sua reattività e l´occupazione di risorse in alcuni tipici contesti di utilizzo, per cercare di metterne in evidenza pregi ed eventuali difetti.

La procedura d´installazione si svolge con modalità identiche nella sostanza, se non nell´aspetto grafico, rispetto all´edizione GNOME della distribuzione: le richieste sono ridotte al minimo, per non rendere la stessa impervia all´utente medio.

Il processore del sistema host è un AMD Athlon 64 X2 630 (frequenza di funzionamento 2,8 Ghz); alla macchina virtuale sono stati assegnati 512 MB di RAM, 12 MB di video RAM, un disco fisso virtuale SATA da 8 Gigabyte ad espansione dinamica e una scheda di rete virtuale Intel PRO/1000 MT Desktop, gestita da VirtualBox e con NAT.

Sebbene fosse ancora presente congestione durante la connessione ai server di Canonical, non ho riscontrato il problema relativo ad un´imperfetta localizzazione dell´ambiente grafico per mancanza di alcuni pacchetti.

Ho svolto un set di operazioni minime del tutto analogo a quello dell´altra recensione, verificando la reattività e l´occupazione delle risorse assegnate al sistema.

Avendo già provato Ubuntu, quel che salta agli occhi è l´abilitazione, a parità di condizioni di funzionamento, di una maggiore quantità di effetti grafici. Ciò ha avuto un costo in termini di occupazione di memoria RAM, come è possibile vedere dallo screenshot in cui viene eseguito htop, ma dal momento che essa non era tale da richiedere operazioni di swap, il sistema si è mantenuto reattivo.

Non mi soffermo più di tanto sulle funzionalità della barra dei task, in quanto ritengo che le sue eventuali migliorie possano essere degne di nota solo in un contesto di preferenze personali, certamente però, il menu K avrà bisogno di essere migliorato sulla falsariga di Linux Mint.

L´esecuzione del Web browser (rekonq di default, ma è disponibile dallo stesso menu K un´opzione per l´installazione di Firefox) comporta un incremento lieve nella richiesta di RAM, quantitativamente di poco superiore a quello richiesto dallo stesso Firefox su GNOME nella recensione di Ubuntu 10.10. L´incremento si fa, com´è ovvio, più significativo nel caso in cui si aggiunga anche OpenOffice.org.

La nostra breve recensione si conclude, come nel caso precedente, con l´aggiunta di una risorsa di rete Windows, utilizzata per estrarre gli screenshot creati all´interno dell´ambiente virtualizzato. Il trasferimento è stato effettuato con successo, ma, in tutta franchezza, ho trovato la procedura di aggiunta dello share molto più complessa e passibile di errori (mi è stata chiesta due volte la password, non certo perché non fosse corretta) nonostante fosse, sulla carta, più facile per l´utente, in quanto non venivano richiesti alcuni dettagli che si rivelano sovrabbondanti per un utilizzo basilare degli share di rete del sistema operativo di Microsoft.

Concludendo: questa breve recensione non esaurisce certamente la problematica dell´utilizzo di Kubuntu 10.10; l´ambiente di lavoro è gradevole e reattivo tanto quanto quello dell´edizione GNOME della distribuzione, seppur con un maggior consumo di memoria RAM. Non esiste un netto divario, a mio avviso, fra le due edizioni, se non quello che viene generato soltanto dalle preferenze personali (o da eventuali bug).

Di seguito la galleria di immagini.

[nggallery id=194]

Ti consigliamo anche