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Intel Optane DC: nuova storage hierarchy tra DRAM e SSD

Intel Optane DC: nuova storage hierarchy tra DRAM e SSD
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Intel ha presentato in questi giorni la sua nuova tecnologia chiamata Intel Optane DC. Il team di ingegneri di Santa Clara ha realizzato una nuova generazione di memorie e un nuovo paradigma di utilizzo di tali tecnologie. Ad annunciare queste novità è Lisa Spelman, vicepresidente e general manager della divisione Intel Xeon.

Intel Optane DC persistent memory è una tecnologia pensata appositamente per i data center che, secondo Intel, dovrebbe rivoluzione il settore in quanto rappresenta un punto di rottura rispetto al passato e con le logiche hanno governato il comparto fino ad oggi.

Rispetto alle attuali DRAM la nuova classe di memore Intel offre una combinazione di caratteristiche senza precedenti di capacità, accessibilità e persistenza. Gli utilizzatori potranno sfruttare le nuove memorie per ottimizzare i loro carichi di lavoro, anche in condizioni critiche, in quanto tali componenti dovrebbero garantire tempi di latenza notevolmente ridotti durante la ricerca dei dati presenti nella memoria di sistema.

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La High-capacity persistent memory dei nuovi data center permetterà alle applicazioni di essere eseguite senza incorrere in problemi di latenza o in colli di bottiglia del bus PCI. Tali memorie sono state progettate per i sistemi con uptime estesi e con un occhio di riguardo anche per le architetture multi-node e le applicazioni distribuite tramite cloud. Senza però dimenticare le funzionalità avanzate di crittografia che sono state implementate per garantire la massima sicurezza degli utenti.

Intel Optane DC si pone dunque a metà tra la DRAM e l'SSD fornendo un incremento delle performance da entrambi i lati e garantendo livelli di storage efficienti. Queste memorie avranno dunque un significativo impatto sul mondo della data center operation.

Si tratta di soluzioni che saranno disponibili entro il 2019, per il momento Intel sta spendendo i primi campioni alle varie aziende partner in modo che possano ottimizzare i loro ecosistemi e la loro infrastruttura software alla nuova tecnologia.

Via Intel

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