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Google Drive: il 50% dei download sono infetti

Un report segnala che nel 2021 il 50% dei documenti malevoli sono stati diffusi con Google Drive, precedentemente il primato era di OneDrive.
Google Drive: il 50% dei download sono infetti
Un report segnala che nel 2021 il 50% dei documenti malevoli sono stati diffusi con Google Drive, precedentemente il primato era di OneDrive.
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Sino a qualche tempo il principale strumento di proliferazione dei virus informatici erano le tanto amate chiavette USB. Con l'evolversi delle tecnologie e con il sopravvento dei servizi di cloud storage per quel che concerne l'archiviazione e ancor di più la condivisone dei file, le cose sono però cambiate e ad oggi sono anche e soprattutto questi ultimi, in primis Google Drive, a fare da canale di diffusione per malware e altre minacce.

Google Drive è il principale canale di diffusione dei documenti malevoli

A dimostrarlo è un recente report stilato da Netskope Threat Labs, in base al quale emerge chiaramente che nel 2021 circa il 50% dei documenti malevoli sono stati diffusi utilizzando Google Drive. Fino al 2020, invece, a detenere questo infelice primato era Microsoft OneDrive, che oggi si posiziona al secondo posto in classifica con una quota di file infetti del 19%.

Sharepoint è invece terza con una quota del 15%, cui seguono Gmail e Box con percentuali pari rispettivamente 4% e al 3%, mentre le restanti altre soluzioni raggiungono insieme il 9%.

I dati fanno riferimento a varie tipologie di documenti, tra cui quelli nei formati Office, Google Docs e i PDF. Il 37% di tutti i malware individuati erano contenuti nei download dei documenti in questione.

Il report fornisce pure alcune statistiche che mostrano come sia cambiata la tendenza all'uso di documenti infetti negli ultimi due anni: all'inizio del 2021 il download dei documenti infetti era pari al 43%, nel successivo trimestre è diminuito dell'1% e nel terzo trimestre la quota era al 35%, ma un notevole incremento è stato registrato nuovamente nel quarto trimestre raggiungendo il 37%.

Considerando i dati, per evitare di incappare in spiacevoli situazioni, tutti coloro che hanno l'abitudine di scaricare file dai servizi di cloud storage dovrebbero restare sempre in allerta ed evitare di prelevare documenti da conti sconosciute. Le aziende, inoltre, farebbero bene ad implementare e favorire maggiormente la protezione dei propri servizi cloud con strumenti di autenticazione ad hoc e soluzioni per il monitoraggio delle minacce.

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