La rivalità tra i giganti tecnologici si arricchisce di un nuovo capitolo: Google prende di nuovo in giro Apple per aver introdotto, con il lancio di iOS 26, funzionalità già presenti sui dispositivi Pixel da anni. Tra queste, spiccano Live Translate, Hold Assist e Call Screening, tecnologie che Google rivendica come proprie innovazioni, disponibili molto prima che Apple le implementasse nei suoi dispositivi.
Uno spot pubblicitario ironico
In un ironico spot pubblicitario della serie #BestPhonesForever, Google mette in scena un immaginario podcast tra un iPhone e un Pixel 9 Pro. Durante il dialogo, l’iPhone si vanta di aver introdotto Live Translate per i messaggi di testo, ma il Pixel risponde prontamente sottolineando di aver offerto quella stessa funzionalità ben quattro anni prima. Questo scenario si ripete anche per le altre tecnologie contestate, rafforzando il messaggio di Google: l’azienda si presenta come un pioniere nel settore dell’innovazione tecnologica.
Funzionalità e autoironia
Entrando nel dettaglio, Live Translate ha fatto il suo debutto con il Pixel 6 nel 2021, offrendo la possibilità di tradurre automaticamente messaggi e chiamate in tempo reale. Questa funzionalità è stata considerata rivoluzionaria per la comunicazione globale, un passo avanti significativo per superare le barriere linguistiche. Al contrario, Apple ha introdotto una funzione simile solo con il recente iOS 26, alimentando così le accuse di ritardo da parte di Google.
Un’altra funzionalità al centro del dibattito è Hold Assist, che su iOS 26 consente di gestire le chiamate in attesa. Tuttavia, questa è un’evoluzione di "Hold for Me", una funzione lanciata da Google nel 2020 per i Pixel 3 e successivi. Questa tecnologia permette agli utenti di evitare lunghe attese telefoniche, delegando al dispositivo il compito di monitorare la chiamata fino a quando un operatore non è disponibile. Anche in questo caso, Google rivendica il primato, sottolineando come la funzione fosse già consolidata nei suoi dispositivi.
Infine, Call Screening, una tecnologia che consente di filtrare le chiamate indesiderate, è stata introdotta sui Pixel già nel 2018. Questa funzione rappresenta un ulteriore esempio di come Google abbia anticipato le esigenze degli utenti, mentre Apple ha deciso di implementarla solo ora con iOS 26. La capacità di distinguere tra chiamate utili e spam è diventata una caratteristica sempre più richiesta, e Google si posiziona come precursore anche in questo ambito.
Nonostante il tono di sfottò dello spot, Google non manca di riconoscere con una certa dose di autoironia che anche Android ha preso ispirazione da iOS in passato.