Nessun risultato. Prova con un altro termine.
Guide
Notizie
Software
Tutorial

Google abbandona Privacy Sandbox: manterrà i cookie di terze parti su Chrome

Google abbandona il progetto Privacy Sandbox su Chrome, mantenendo i cookie di terze parti dopo anni di critiche e indagini legali.
Google abbandona Privacy Sandbox: manterrà i cookie di terze parti su Chrome
Google abbandona il progetto Privacy Sandbox su Chrome, mantenendo i cookie di terze parti dopo anni di critiche e indagini legali.
Link copiato negli appunti

Dopo quasi quattro anni di sviluppo e numerose difficoltà, il colosso di Mountain View ha deciso di archiviare il progetto che puntava a eliminare i cookie di terze parti dal browser Chrome. La scelta è maturata dopo un lungo confronto con diversi stakeholder del settore, inclusi editori, sviluppatori e regolatori, che hanno espresso opinioni contrastanti sull'implementazione dei cambiamenti proposti.

L'iniziativa che coinvolgeva Privacy Sandbox era stata concepita per bilanciare la pubblicità mirata e protezione della privacy attraverso soluzioni innovative come l'API Topics, che avrebbe classificato gli interessi degli utenti in base alla loro navigazione. Tuttavia, il progetto ha incontrato resistenze significative, in particolare da organizzazioni come l'Electronic Frontier Foundation, che ha accusato Google di perpetuare il tracciamento degli utenti sotto nuove forme.

Le difficoltà del progetto non si sono limitate alle critiche tecniche. Sul fronte legale, Google ha affrontato crescenti ostacoli: negli Stati Uniti, un giudice ha recentemente stabilito che l'azienda ha adottato comportamenti anticoncorrenziali nel settore adtech, mentre nel Regno Unito, l'Autorità per la Concorrenza e i Mercati ha avviato indagini esprimendo preoccupazioni sul potenziale vantaggio competitivo che il Privacy Sandbox avrebbe garantito a Google.

La denuncia formale del 2020

Il Movement for an Open Web, che aveva presentato una denuncia formale contro il progetto nel 2020, ha accolto con favore l'annuncio. James Rosewell, co-fondatore dell'organizzazione, ha interpretato la decisione come un'ammissione di fallimento dichiarando che Google ha compreso che gli ostacoli regolatori al loro progetto monopolistico sono insormontabili.

Questa svolta rappresenta un momento cruciale per il futuro della pubblicità digitale. Google, che detiene una posizione dominante nel mercato dei browser con Chrome, continuerà a permettere l'utilizzo dei cookie di terze parti secondo le modalità attuali, abbandonando quello che era stato presentato come un cambiamento epocale per la privacy online. Resta ora da vedere come il settore si adatterà a questa decisione e quali saranno le prossime mosse di Google per affrontare le crescenti preoccupazioni sulla privacy degli utenti in un contesto normativo sempre più stringente.

Ti consigliamo anche