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GNOME 3.1.91: prova su strada

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In questi giorni è stato reso disponibile attraverso un repository per Arch Linux l´ultimo rilascio di sviluppo per quanto riguarda GNOME; avendo a portata di mano una simile chance, non ci siamo fatti pregare per installare i pacchetti e testare in anteprima ciò che verrà incluso in quello che sarà GNOME 3.2.

Prima di tutto, ciò che si nota è una schermata di GDM rinnovata, facente uso di effetti grafici e di accelerazione hardware ove presente; una volta effettuato poi il login, ci si trova davanti GNOME Shell. Ma è la solita GNOME Shell? In realtà no: sono cambiate parecchie cose a livello sia estetico che algoritmico, e con questo salto di versione GNOME 3.1.91 propone un´interfaccia che fa sempre uso di Clutter per il compositing, ma ce la fa trovare quasi totalmente esente dalla pesantezza che affliggeva le prime versioni.

Oltre questo, sono state incluse delle nuove applicazioni di cui avevamo già scritto, come Documents, Contacts, e un pratico dialogo per la gestione degli account online. Essenzialmente se a tale pannello viene dato in pasto il proprio account Google, GNOME si occuperà di sincronizzare (selettivamente in base alle nostre preferenze) e-mail, calendario, contatti, documenti e chi più ne ha più ne metta.

Attraverso Contacts e Documents quindi possiamo gestire vari aspetti del nostro Google Account e non solo, orientando quindi la nostra macchina in maniera maggiore verso il paradigma cloud che tanto spopola di questi tempi. La leggerezza della nuova Shell contribuisce a concretizzare il tutto in una nuova, ottima esperienza utente, seppur ancora da smussare: attraverso un passaggio di gnome-tweak-tool, abbiamo potuto infatti affinare l´ambiente desktop alle nostre esigenze.

Trovo personalmente apprezzabile oltretutto una miglioria fatta passare come minor change, che in realtà però ha un peso speciale, dato che comunque è qualcosa che è stato portato alla luce dopo diversi anni di segnalazioni: da questa beta di GNOME 3.2 infatti le finestre presentano dei bordi arrotondati con antialiasing applicato; ovviamente è l´ultima delle preoccupazioni dei programmatori, ma effettivamente, seppur poco, se ne sentiva la mancanza.

Per chi volesse testare su Arch Linux questo primo rilascio instabile, è sufficiente abilitare nel proprio pacman.conf il repository [gnome-unstable].

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