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Dolly 2.0: il nuovo linguaggio che sfida ChatGPT

È stato lanciato Dolly 2.0, il primo modello di linguaggio di grandi dimensioni open source che segue istruzioni per uso commerciale.
Dolly 2.0: il nuovo linguaggio che sfida ChatGPT
È stato lanciato Dolly 2.0, il primo modello di linguaggio di grandi dimensioni open source che segue istruzioni per uso commerciale.
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C'è un nuovo concorrente di ChatGPT che con ogni probabilità è destinato a far parlare parecchio di sé. Si tratta di Dolly 2.0, il primo modello di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) open source e con licenza Creative Commons che è in grado di seguire istruzioni per uso commerciale.

Dolly 2.0: nuovo modello di linguaggio di grandi dimensioni open source

È stato annunciato e lanciato da Databricks, una società americana specializzata in software per il big data e il machine learning, ed è basato sul modello GPT-J di EleutherAI, una comunità di ricercatori indipendenti che si occupa di intelligenza artificiale generativa.

Il modello è stato soggetto a modifiche per l'inclusione di nuove capacità di tracciamento delle istruzioni che non erano disponibili in quello d'origine. È stato altresì addestrato su un set di dati creato da Databricks con la partecipazione di oltre 5.000 dei suoi dipendenti.

Dolly 2.0 è capace di assolvere a sette specifici compiti, tra cui domande e risposte aperte e chiuse, estrazione e sintesi di informazioni da Wikipedia, brainstorming, classificazione e scrittura creativa.

Databricks spera di consentire alle organizzazioni di creare e personalizzare i propri LLM senza dover pagare per l’accesso all’API o condividere i dati con terze parti.

Riportiamo di seguito, in forma tradotta, quanto esattamente riferito da Databricks sul suo sito.

Abbiamo sentito ripetutamente dai nostri clienti che sarebbero serviti meglio se possedessero i loro modelli, consentendo loro di creare soluzioni di qualità superiore per le loro applicazioni specifiche senza consegnare i loro dati sensibili a terzi. Riteniamo inoltre che le questioni importanti di parzialità, responsabilità e sicurezza dell’IA dovrebbero essere affrontate da un’ampia comunità di diverse parti interessate piuttosto che solo da poche grandi aziende. I set di dati e i modelli dall’origine aperta incoraggiano commenti, ricerca e innovazione che contribuiranno a garantire che tutti traggano vantaggio dai progressi della tecnologia dell’intelligenza artificiale.

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