Questa calda estate volge al termine, e mentre tanti di noi riprendono possesso delle loro workstation casalinghe, abbiamo voluto rivolgere qualche domanda a Andrea "Bash" Scarpino, uno degli sviluppatori italiani della distribuzione Arch Linux, molto popolare tra coloro che hanno un po´ più di dimestichezza con le dinamiche del pinguino. Andrea ha accettato di buon grado di rispondere ai nostri quesiti, e qui di seguito vi proponiamo la chiacchierata che c´è stata tra noi.
Ciao Andrea, innanzitutto presentati, e dicci un po´ di te: chi sei, che ruolo svolgi, le solite cose di rito.
Ciao Alessio, io sono uno dei 36 sviluppatori correggendo i loro bug
Adesso sei il maintainer di KDE, hai "fatto carriera", per così dire. Ma il tuo viaggio con Arch Linux quando è iniziato, e come? Raccontaci un po´ le tue prime esperienze con la distro.
Ne è passato veramente tanto di tempo da quando feci il primo tentativo d´installazione con Arch 0.7.qualcosa (mi sa che era Gimmick). Tentativo che fallì e che mi fece tornare a Slackware ero un TU
Sicuramente una storia piena di soddisfazioni; abbiamo parlato tanto di questo tuo famigerato lavoro di mantenimento di KDE per la distribuzione, e ho una domanda su una cosa di cui tanti (io per primo) saranno curiosi: com´è fatta la tua cassetta degli attrezzi? Hai qualche software particolare, ti servi di qualche magico script o è tutto completamente olio di gomito?
Per fortuna ho ereditato degli script konsole e vim
Dicevo che c´era sotto qualcosa, eri troppo veloce! Il lavoro è comunque un sacco, script o non script, complimenti. Durante questo lavoro di packaging di KDE ti sarà sicuramente capitato di trovarti a confronto con altri developer della distribuzione per prendere decisioni in collettività, o semplicemente chiacchierare: Qual è il clima che si respira nella "stanza dei bottoni"? Sei stato messo a tuo agio da persone, ad esempio, come Aaron Griffin o Allan McRae, se ti è capitato di conversarci?
Iniziando con i due che hai nominato posso dirti che con Aaron c´ho parlato poche volte; per lo più quando avevo bisogno di qualche permesso per accedere ad alcuni servizi. Non è molto presente, ma segue tutto lo sviluppo anche se interviene pochissime volte. e anche con Allan non ho avuto mai grandi chiacchierate visto che lui si occupa dei tool di compilazione e di pacman, ma nelle poche che abbiamo fatto ho capito che è un gran simpaticone. Invece, quando collaboravo con Pierre praticamente ogni decisione veniva vista e discussa da entrambi, anche ora con Ronald è così solo che ora ho più carta bianca diciamo. Un´altra cosa che puo´ sembrare curiosa è che il DEV col quale mi sento più spesso è proprio il mio acerrimo nemico Ionu?
Interessante vedere come lo sviluppo di Arch si svolga in questo clima quasi di "austerità". Fin´ora abbiamo parlato del development della distribuzione, ma Arch Linux in realtà ha anche una grande comunità: quali sono le tue impressioni su questo?
Beh, una community che riesce a scrivere un wiki alla pari se non migliore di quello di Gentoo per me è la numero uno in assoluto. Realmente, ricordo che quando iniziai l´unico wiki completo e da considerare come la Bibbia di GNU/Linux era quello di Gentoo, invece ora viene nominato spesso quello di Arch come il wiki più completo e da seguire, anche su altre distro. Segno che la community di Arch è davvero in gamba. E qui devo fare un ringraziamento alla community italiana di Arch che m´ha cresciuto (Giovanni aka voidnull, prima di tutti).
Concordo in toto. Abbiamo parlato di sviluppo, di community, adesso mettiamole in relazione: che consigli hai per chi vuole addentrarsi nello sviluppo di Arch Linux? C´è una strada particolare da seguire, o secondo te la meritocraticità della struttura della distro mette abbastanza in evidenza da sé i soggetti validi?
Suggerisco d´avere tanta tanta voglia di far qualcosa per migliorare il proprio sistema. Alla fine è per questo che noi DEV e TU contribuiamo ad Arch. E lo puo´ fare chiunque. I programmatori possono contribuire a risolvere bug aiutare i nuovi arrivati
Questo è molto confortante, e un punto a favore veramente grande per l´infrastruttura di sviluppo della distro che si dimostra (lo so perché lo vivo in prima persona giorno dopo giorno) facilmente scalabile con il giusto know-how. Parlando proprio di punti di forza, cosa rende per te Arch Linux una distro preferibile alle altre?
Io sono approdato su Arch perché avevo bisogno di un sistema su misura
Parole santissime! Certo, il fatto che sia una distro così modulare e così flessibile la porta per forza di cose a non essere adatta all´utente di tutti i giorni, ma non si può avere tutto dalla vita. Chi è cosciente di quello che fa scarichi la ISO e testi da sé, no?
Ora, momento gossip: se dovessi scegliere per qualche ragione di non usare più Arch Linux, su quale distribuzione ricadrebbe la tua scelta? Quali sono quelle che in questi anni ti hanno impressionato maggiormente?
Uhm... non ho mai usato Fedora
Bene, l´intervista termina qui, grazie del tempo e delle energie che ci hai concesso. Vuoi dire qualcos´altro ai nostri lettori?
Figurati, piuttosto grazie a te Alessio e a chi ci sta leggendo. Vorrei solo ripetere che con una patch, una traduzione di una pagina di man o di wiki, o anche con una donazione, chiunque può far parte della community di GNU/Linux; ancora meglio se entrate a far parte della community di Arch Linux. Buon proseguimento!