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Computer quantistici: gli esperti in Europa hanno paura per la sicurezza informatica

Il 67% dei professionisti IT teme i rischi del quantum computing, ma solo il 4% delle aziende è preparato. Approfondisci opportunità e sfide.
Computer quantistici: gli esperti in Europa hanno paura per la sicurezza informatica
Il 67% dei professionisti IT teme i rischi del quantum computing, ma solo il 4% delle aziende è preparato. Approfondisci opportunità e sfide.
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La tecnologia quantistica rappresenta una sfida senza precedenti per i sistemi di sicurezza informatica attuali, e le aziende europee sembrano impreparate ad affrontarla. Secondo Chris Dimitriadis, Chief Global Strategy Officer di ISACA, solo il 4% delle organizzazioni ha sviluppato strategie concrete per mitigare i rischi legati al quantum computing, nonostante il 67% dei professionisti IT europei esprima preoccupazioni in merito.

Un divario tra consapevolezza e azione

I progressi nella tecnologia quantistica stanno rapidamente superando le capacità difensive delle aziende. La minaccia principale è la capacità dei computer quantistici di compromettere i protocolli crittografici tradizionali prima che vengano implementate soluzioni di crittografia post quantistica. Tuttavia, il 52% delle organizzazioni non ha integrato il quantum computing nei propri piani strategici e non prevede di farlo nel breve termine.

Nel frattempo, giganti tecnologici come Google e IBM continuano a innovare: Google ha sviluppato Willow, un chip quantistico con 105 qubit, mentre IBM ha lanciato un processore da 133 qubit, segnando progressi significativi nella corsa alla computazione quantistica.

Formazione insufficiente e soluzioni emergenti

Uno dei problemi principali è la mancanza di competenze. Solo il 2% degli intervistati possiede una comprensione approfondita delle potenzialità del quantum computing, e appena il 5% conosce i nuovi standard di crittografia post quantistica sviluppati dal NIST. Tra le tecnologie emergenti, la Quantum Key Distribution (QKD) si distingue come una possibile soluzione per generare chiavi crittografiche resistenti agli attacchi quantistici. Tuttavia, questa tecnologia non è priva di critiche, come quelle avanzate dall’AIVD olandese, che suggerisce approcci alternativi più economici e scalabili.

Iniziative europee: un progresso lento

Nonostante il ritardo, l’Europa sta cercando di recuperare terreno. Progetti come la collaborazione tra Proximus e KU Leuven sui ripetitori quantistici e l’apertura di un hub quantistico a Delft sono segnali positivi. Tuttavia, resta da vedere se queste iniziative saranno sufficienti per colmare il divario attuale prima che la rivoluzione quantistica comprometta l’intero ecosistema digitale.

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