La recente introduzione di Meta AI su WhatsApp ha sollevato un acceso dibattito, attirando l'attenzione delle autorità italiane come l'Antitrust e il Garante della Privacy. La questione ruota attorno a presunti rischi per la privacy degli utenti e a possibili pratiche commerciali scorrette, spingendo il Codacons a intervenire con una diffida formale nei confronti di Meta. L'associazione dei consumatori ha sottolineato l'assenza di un consenso preventivo per l'attivazione della funzionalità e l'impossibilità di disattivarla completamente, alimentando le preoccupazioni degli utenti.
Codacons: Meta AI viola i principi del GDPR
Secondo il Codacons, l'implementazione di Meta AI viola i principi fondamentali del GDPR, in particolare gli articoli 5 e 6. Questi articoli richiedono trasparenza, correttezza e un consenso esplicito per il trattamento dei dati personali.
Numerose segnalazioni da parte degli utenti evidenziano che l'intelligenza artificiale è stata integrata nella barra di ricerca dell'applicazione senza alcun preavviso e senza offrire un'opzione per rimuoverla definitivamente. Questo comportamento, secondo l'associazione, costituisce una chiara violazione delle normative europee sulla protezione dei dati.
Codacons: non è solo una questione di privacy
Le critiche non si limitano agli aspetti legati alla privacy. Il Codacons ipotizza che dietro la nuova funzionalità si nascondano strategie di raccolta dati e tecniche persuasive volte a fidelizzare gli utenti, in potenziale violazione del Codice del Consumo.
Sebbene Meta abbia cercato di rassicurare gli utenti sulla conformità della funzionalità alle normative vigenti e sulla sicurezza dei dati personali, le spiegazioni fornite non hanno soddisfatto l'associazione dei consumatori. Questo ha portato il Codacons a richiedere un'indagine approfondita da parte delle autorità competenti, inclusi l'Antitrust e il Garante della Privacy.
Tensione fra tecnologia e tutela dei diritti
La controversia mette in evidenza la crescente tensione tra innovazione tecnologica e tutela dei diritti dei consumatori nell'era digitale. Con la diffusione sempre più capillare delle applicazioni basate sull'intelligenza artificiale, diventa cruciale garantire che le aziende rispettino rigorosamente le normative sulla privacy e adottino pratiche trasparenti.
La mancanza di trasparenza e di opzioni di controllo per gli utenti solleva interrogativi sulla legittimità delle strategie adottate da Meta. In questo contesto, il ruolo delle autorità come l'Antitrust e il Garante della Privacy risulta fondamentale per valutare la conformità di Meta AI alle normative vigenti.