La Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA), l'agenzia federale statunitense incaricata della protezione delle infrastrutture critiche del Paese, ha annunciato la sospensione di tutte le attività legate alla sicurezza delle elezioni, a seguito di un ordine impartito direttamente dalla Casa Bianca. La decisione è stata presa dall'attuale direttore ad interim, Bridget Bean, e prevede una revisione approfondita di tutte le operazioni condotte dall'agenzia dal 2017, anno in cui i sistemi elettorali sono stati riconosciuti come infrastrutture critiche.
Questa mossa è vista come una risposta alle falsi accuse di frode elettorale avanzate dall'allora Presidente degli Stati Uniti, che hanno portato a una crescente pressione politica sulla sicurezza del processo elettorale. In un memorandum interno, Bean ha comunicato che, oltre alla sospensione delle attività, sono stati anche interrotti i fondi destinati all'Elections Infrastructure Information Sharing & Analysis Center (EI-ISAC), l'organismo che coordina a livello nazionale tutte le iniziative relative alla protezione delle elezioni.
Un ruolo, quella della CISA, sempre fondamentale
Come parte della stessa decisione, è stato deciso di mettere in congedo amministrativo il personale coinvolto nella gestione della sicurezza delle elezioni e nella lotta alla disinformazione. Queste azioni hanno suscitato preoccupazione tra gli esperti di sicurezza informatica, i quali temono che la sospensione delle attività di CISA possa compromettere ulteriormente la protezione dei sistemi elettorali statunitensi, aumentando il rischio di attacchi informatici che possano compromettere l'integrità delle future elezioni.
La sicurezza delle elezioni negli Stati Uniti ha assunto un'importanza crescente negli ultimi anni, specialmente dopo le interferenze straniere nelle elezioni del 2016 e le preoccupazioni per l'integrità del voto. Il ruolo della CISA, che si è occupata di monitorare e proteggere i sistemi elettorali da minacce esterne e interne, è sempre stato fondamentale. La sua sospensione, quindi, solleva interrogativi sulle potenziali vulnerabilità che potrebbero ora emergere nel sistema, in particolare in un periodo così delicato per la democrazia americana.
Gli esperti temono che questa decisione possa indebolire la sicurezza informatica nazionale, esponendo il Paese a minacce sempre più sofisticate, come quelle provenienti da attacchi cyber che mirano a compromettere il processo elettorale e influenzare i risultati delle elezioni future.
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