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Builder.ai: crolla la startup, il lavoro veniva svolto manualmente da 700 operatori indiani e non dall'AI

Builder.ai, startup di IA sostenuto da Microsoft, dichiara bancarotta. Scandalo su sviluppatori indiani e manipolazioni finanziarie.
Builder.ai: crolla la startup, il lavoro veniva svolto manualmente da 700 operatori indiani e non dall'AI
Builder.ai, startup di IA sostenuto da Microsoft, dichiara bancarotta. Scandalo su sviluppatori indiani e manipolazioni finanziarie.
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Dietro la facciata di innovazione tecnologica, si cela uno dei più grandi inganni del settore tecnologico recente. Builder.ai, startup che prometteva soluzioni rivoluzionarie di sviluppo basate sull'intelligenza artificiale, è finita sotto i riflettori per un clamoroso caso di frode, culminato nella dichiarazione di bancarotta. Il sistema "Natasha", venduto come un sofisticato algoritmo di AI, si è rivelato dipendere dal lavoro manuale di circa 700 programmatori indiani, minando la fiducia degli investitori e del mercato.

Questa vicenda è un esempio lampante di AI washing, ovvero l'uso ingannevole del termine "intelligenza artificiale" per promuovere prodotti o servizi. La startup, che aveva raggiunto una valutazione di 1,5 miliardi di dollari, era riuscita ad attrarre investimenti per 445 milioni di dollari da giganti come Microsoft e SoftBank. Tuttavia, le indagini hanno rivelato una narrazione costruita ad arte, volta a mascherare l'assenza di reale innovazione tecnologica.

Frode finanziaria sistematica

Le indagini di Bloomberg hanno svelato un complesso schema di round-tripping, una pratica fraudolenta in cui Builder.ai e l'indiana VerSe Innovation si scambiavano fatture di importi equivalenti senza una reale fornitura di servizi. Questo stratagemma serviva a gonfiare artificialmente i volumi d'affari, rendendo l'azienda più appetibile agli occhi degli investitori.

La piattaforma pubblicizzava un sistema modulare per la creazione di app, dove gli utenti potevano selezionare le funzionalità desiderate, lasciando all'AI il compito di svilupparle. In realtà, dietro le quinte, il lavoro era svolto manualmente dai programmatori indiani, smentendo la promessa di automazione avanzata.

Un fenomeno non isolato

Il fallimento di Builder.ai non è un caso isolato nel panorama tecnologico. Anche colossi come Amazon sono stati coinvolti in pratiche simili. Ad esempio, la tecnologia "Just Walk Out", utilizzata nei negozi senza casse, dipendeva da oltre 1.000 operatori umani in India per il monitoraggio manuale delle transazioni. Questi esempi mettono in luce una problematica diffusa: l'uso massiccio di manodopera umana nascosta dietro l'etichetta di "intelligenza artificiale".

Il caso di Builder.ai solleva questioni etiche e regolatorie cruciali per il settore tecnologico. La crescente adozione dell'AI come motore di innovazione richiede maggiore trasparenza e vigilanza da parte degli investitori e dei consumatori, per distinguere tra autentiche applicazioni tecnologiche e operazioni di marketing ingannevoli. Questo scandalo rappresenta un monito per l'intero settore, evidenziando l'importanza di un controllo rigoroso per evitare ulteriori frodi.

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