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Blockchain and Crypto Values Conference 2018 by Codemotion

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"Giacomo, abbiamo voluto esprimere chiaro e forte il significato che è alla base della blockchain. Non si tratta di valute, ma di valore."

A parlare a HTML.it è Mara Marzocchi, co-founder di Codemotion, in una chiacchierata informale poco prima dell'aperitivo di chiusura conferenza. Alla fine, è proprio questo il significato che doveva fuoriuscire da questa conferenza.

'Blockchain and Crypto Values' è stata una conferenza di Codemotion che si è tenuta presso gli East End Studios il 14 giugno scorso, ed il focus è stato chiaro: dare una visione di quello che le più influenti menti sulla nuova tecnologica decentralizzata vedono per il futuro.

"Non sto più lavorando attivamente allo sviluppo del bitcoin. Sto cercando nuove tecniche per scalare la blockchain bitcoin. Lo **sharding** è uno di questi, ma io mi sto concentrando su metodo del Single-Use Seal."

Il metodo in questione è una proposta di Peter Todd, una delle 50 persone più influenti nel panorama bitcoin, che parla a HTML.it poco dopo la fine del suo intervento.
Sicuramente il progresso della tecnologia è l'aspetto più spinoso della più rivoluzionaria invenzione della rete, dopo Internet stesso.
Ed è proprio questo progresso, inarrestabile negli ultimi 3 anni, che ha dato vita a 'movimenti' secondari che non sono più sotto il controllo diretto della filosofia bitcoin. Il riferimento è diretto alle ICO, Initial Coin Offering, che dal 2014 sono ormai sempre più diffuse, tanto da aver generato un giro d'affari superiore ai 2 miliardi di dollari solo nel 2017 (cft. CB Insight).

A fare chiarezza sul fenomeno è Giacomo Zucco, CEO di Blockchain Lab e Bitcoin Evangelist, che ad HTML.it ha riassunto i punti focali del suo intervento alla conferenza.

"Quello che provo a dimostrare è che assegno tre nuovi significati alle tre lettere di ICO, che stanno per Initial Coin Offering.
In realtà inserisco I come Investment, C come Crypto-technology - o Censorship resistant che io assumo sia il vero fulcro della Crypto-technology - ed infine O come Official oppure Organizational structure.

Quello che intendo dire è che il primo modello di ICO, era quello di fare qualcosa che fosse IC: un investimento aperto al pubblico (il pubblico investiva per avere più soldi) usando strumenti Crypto per scambiare le coin dal circuito regolamentato.
Questo modello non ha funzionato perché, mentre bitcoin è un sistema aperto, la equity di un token relativo al progetto di un'azienda è in realtà un sistema a circuito chiuso. Ci sono valutazioni complesse da fare. Così complesse che:

  • non hai nessuna garanzia che lo facciano senza una struttura legale;
  • chi fa l'ICO per guadagnare più soldi vuole andare in giro a fare un tour europeo, fare il sito tutto luccicante con scritto "compra, compra, compra" e con il countdown.

Quindi, un modo a la Satoshi non si può fare, serve una struttura organizzativa, una legal entity che paghi il sito, che associ il progetto ad una faccia; questa legal entity deve essere compliant con le leggi vigenti, per evitare di agire illegalmente. Non si può avere ICO, si può avere solo IC, e il mio punto è che le IC non hanno mai funzionato bene, anche se nel 2013 ce n'erano molte perché, non essendo Official, non potevano fare marketing e non potevano avere una struttura legal e loyable.

Second punto: gli utility token. Questi dovevano fare CO sostanzialmente, quindi esiste una legal entity perché si vuole fare marketing e dare un senso di credibilità e di accountability, ma si vogliono anche inserire le cryptovalute in modo che tutti se li passino in un wallet senza fare procedure KYC/AML (Know-Your-Customer/Anti-Money Laundering). Quindi, installi il wallet e usi gli Ether per comprare il token che ti viene accreditato sul wallet stesso. Non devi dare nessuna informazione riguardo l'identità. Questo, però, non può essere un investimento."

È una specie di voucher.

"Un voucher: perché la gente dovrebbe pagare per un voucher?
Se il voucher è veramente un voucher, la tesi è che non aumenta di valore nel tempo. Se tu hai garanzie finanziarie di aumento di valore nel tempo in base al successo del progetto, quella è per definizione una security. Quindi, gli utility token sono legali, ma se sono veramente utility token sono scam. Cioè, stai vendendo al pubblico, approfittando del fatto che il pubblico crede di comprare security.
Quindi, la seconda opzione sostanzialmente è che, se vendi veramente un investimento sei di nuovo illegale e sei tornato all'ICO; se invece vendi gli utility token, approfitti del fatto che il mercato crede di comprare security.
Nei gruppi Telegram sulle ICO non è difficile trovare conversazioni del tipo "Hai letto il White Paper? È così bello: quel progetto avrà successo e quindi il token varrà di più!"
Questo ragionamento, però, non è da utility token ma da security token.

La terza categoria invece riguarda quelli che dicono: "A questo punto facciamo i security token e regolamentiamo!"
A quel punto sei tornato a fare IO, ma perdi la C, nel senso che è digitale. Ogni uso non serio della tecnologia blockchain, non solo non ti porta benefici, ma porta costi aggiuntivi perché devi trovare modalità di controllo della governance in un sistema aperto. E la blockchain, sì, ma è snaturata.

Quindi, la mia tesi è che, globalmente, non puoi avere tre cose insieme. Per ora quindi, ci sono delle possibili vie d'uscita da questo trilemma: una via d'uscita è che riesci probabilmente a fare una IC senza bisogno della O. In questo modo crei uno Smart Contract avanzato."

" Non è un po' il Protocollo DAICO (Decentralized Application for Initial Coin Offering)?"

"Ci sono comunque le startup dietro le DAICO: affinché sia ideale, dovrebbe essere una DAICO fatta da un anonimo. Le IC in futuro potrebbero esserci, ma serve una tecnologia molto più avanzata, non puoi farla su Ethereum, è molto instabile ad oggi."

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