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Arricchiamo Ubuntu Hardy con Medibuntu

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Ubuntu è senza dubbio la distribuzione free più completa presente sul mercato, basti pensare alla facilità con cui è possibile installare direttamente dai suoi repository i codec per i formati non open (come MP3, h.264 e così via). Tuttavia anche nel repository multiverse l´utente casalingo potrebbe non trovare tutto il necessario per sopravvivere in un mondo dominato in larga parte da formati chiusi e proprietari.

Per cui, se non vi pesa troppo la coscienza e i vostri amici rifiutano di inviarvi i loro filmini delle vacanze in Ogg Theora o almeno in un formato riconosciuto da un qualunque organo di standardizzazione, può essere utile aggiungere i repository Medibuntu alle sorgenti software della nostra installazione.

Medibuntu è una collezione di software dedicato a chi ha necessità di utilizzare formati non-free e include oltre a codec aggiuntivi, delle versioni di Amarok e Mplayer compilate in modo da includere quelle funzionalità solitamente tagliate fuori per potenziali problemi legali. L´installazione segue il solito percorso dedicato ai software di terze parti.

Dal menu Sistema->Amministrazione scegliere la voce "Sorgenti Software". Una volta inserita la password, nella scheda software di terze parti, premere il pulsante "Aggiungi" e inserire il nuovo repository "deb http://packages.medibuntu.org/ hardy free non-free" (senza apici!). Gli utenti delle precedenti release possono sostituire "hardy" con "gutsy", "feisty", "edgy" o "dapper" a seconda dei casi. A questo punto bisogna chiudere la finestra e ricaricare la lista dei software disponibili. Al termine dell´operazione il sistema ci chiederà di aggiornare alcuni pacchetti a seconda dei software che abbiamo già installato nel sistema.

Avviando Synaptic troveremo anche alcuni software aggiuntivi forniti da Medibuntu: per evidenziarli basta premere sul pulsante Origine (in basso a sinistra) e poi scegliere nella lista a sinistra le voci relative a Medibuntu (ricordiamoci di installare il pacchetto medibuntu-keyring, per evitare errori relativi all´autenticazione dei pacchetti). Per chi non ha paura di abbandonare il mouse per qualche istante, c´è anche una procedura più rapida che passa dal terminale.

Oltre alle versioni di Amarok e Mplayer complete di supporto avanzato ai formati AAC (quello di iTunes, per intenderci) AMR (usato da alcuni videofonini), trovano posto anche quelle applicazioni come Google Earth e Skype che solitamente scarichiamo a mano.

Affidandoci ai repository Medibuntu non avremo più bisogno di scaricare le nuove versioni e installarle a mano ogni qualvolta venga rilasciato un aggiornamento. C´è anche il controverso pacchetto w32codecs: per installarlo occorre possedere una licenza valida di Windows; altrimenti meglio astenersi.

A questo punto dopo la parentesi "non-free", resta all´utente il compito di misurarsi nell´utilizzo dei pacchetti inclusi in Medibuntu, evitando di farsi ingabbiare dal software proprietario.

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