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Xandros Desktop Deluxe

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Chi è stato attento agli eventi che hanno caratterizzato Linux nei precedenti anni non si sarà di certo fatto sfuggire la notizia dell'abbandono di Corel del mercato Linux, subito dopo la "strana coincidenza" di un accordo commerciale con Microsoft. Al tempo Corel fu una delle prime società a credere nelle potenzialità di Linux per il mercato desktop e decise di creare una propria distribuzione basata su Debian, una delle migliori distribuzioni Linux, poco orientata però a utenti alle prime armi.

La scommessa di Corel era quella di confezionare una versione di Debian per tutti, con dei tool anche per utenti inesperti, senza allo stesso tempo perdere la stabilità, affidabilità e facilità di aggiornamento di Debian. Inutile ricordare che la scommessa non fu vinta: Corel si rivelò un mezzo fallimento nelle primissime versioni, anche se erano netti i miglioramenti nelle ultime release grazie all'esperienza maturata sulla "propria pelle".

Fu una grande delusione perché Corel fu la prima grande società, una delle più grosse software house a livello mondiale, a creare una propria distribuzione. Poteva significare l'inizio di una svolta. E invece ha contribuito a far tornare con i piedi per terra chi a vedeva Linux pronto per la "world domination" (espressione utilizzata in modo ironico di recente da Linus Torvalds).

Xandros Desktop Deluxe

Ma perché parlare del passato e soprattutto di Corel, proprio ora che non c'è più la sua distribuzione sul mercato? Semplice, subito dopo l'annuncio dell'abbandono del mercato Linux da parte di Corel, una società, la Linux Global Partners, ne acquistò l'intera divisione creando Xandros, una nuova distribuzione che qualche mese fa partorì la prima versione dopo oltre un anno di sviluppo. Eccoci quindi qui a presentarvi uno dei pacchetti proposti da Xandros, la Xandros Desktop Deluxe. Il pacchetto, del costo di 99 dollari, contiene al suo interno un manuale e due CD, uno di installazione e uno contenente una preview del software che verrà presto incluso nelle prossime versioni.

Prima di continuare, premettiamo che uno dei maggiori punti di forza di questa distribuzione, che non è possibile provare scaricandone un'ISO, è l'integrazione di CodeWeavers Cross Over Office e Plugin, un software commerciale basato su Wine in grado di far girare applicazioni per Windows come Internet Explorer e Microsoft Office e tutti i plugin per Internet più comuni. Ma su questo punto torneremo tra poco.

Installazione

L'installazione di Xandros è studiata per poter essere effettuata da chiunque. Grafica pulita, nessun messaggio di boot che possa mettere a disagio un utente alle prime armi, un'interfaccia molto semplice sono le caratteristiche che contraddistinguono la fase di installazione di Xandros. Vengono fatte poche e chiare domande all'utente che dovrà soltanto specificare il tipo di installazione: Express o Custom.

Con la prima sarà il programma di installazione stesso a decidere per l'utente, con la seconda viene data la possibilità di scegliere su cosa installare, come partizionare l'hard disk, configurare la rete, bootloader e utenti. A proposito del partizionamento dell'hard disk, Xandros è stata la prima distribuzione a includere al suo interno il supporto al ripartizionamento per NTFS.

All'inizio sono stato abbastanza scettico sulla buona uscita di una tale operazione, anche in virtù del passato di Corel Linux che a suo tempo pensò bene di cancellarmi delle partizioni presenti sul mio PC senza chiedermi cosa ne pensavo. Ho invece avuto il piacere di notare che il ripartizionamento non costituisce un problema per Xandros, unica distribuzione a includere una feature simile fino all'uscita di SuSE Linux Office Desktop, alla quale presto seguirà Mandrake 9.1.

La comodità di un solo CD

Un'altro punto degno di nota è certamente la scelta dei pacchetti presenti in Xandros: abituato ormai a vedere distribuzioni su più CD (con punte che sfiorano la decina), ritrovarmi tra le mani una su un solo CD, mi ha fatto tornare alla mente le distribuzioni com'erano fino a qualche anno fa. La politica sulla scelta dei pacchetti di Xandros è del tutto identica a quella di Redmond Linux 1.0, recensito su queste pagine tempo fa: meglio inserire pochi pacchetti ma buoni, facendo una selezione del miglior software disponibile, che dare in mano a un'utente inesperto una manciata di CD con tutto il software disponibile per Linux.

In questo modo si vuol cercare di dare a chi si appresta a installare e usare per la prima volta questo sistema operativo meno possibilità di scelta che in questo caso corrispondono purtroppo anche a una probabile maggiore confusione.

Sarà presente quindi soltanto un browser e client di posta (Mozilla), un solo ambiente grafico (KDE 2.2), ecc.. In questo modo chi non conosce assolutamente GNU/Linux si troverà davanti meno dubbi a cui cercare risposta. D'altro canto chi ha già una certa dimestichezza con Linux ed è già abituato a un proprio set di programmi, troverà certamente fastidioso l'impossibilità di trovare già pronte alcune delle sue applicazioni preferite, costringendolo a scaricarle e installarle manualmente da Internet. Per il resto l'installazione è quanto di più semplice ci possa essere.

XFM per gestire i file

Passiamo ora ai punti di maggior rilievo di questa distribuzione. Primo tra tutti XFM, un nuovo file manager studiato da Xandros che sostituisce Konqueror. XFM è una delle cose che al giorno d'oggi manca a Linux per essere veramente una valida alternativa a Windows (cosa alla quale sembrano tenere veramente tanto alcune società, della quale sinceramente io non sento la mancanza in quanto credo si possa fare tranquillamente a meno di tanti aspetti tipici di Windows, quali ad esempio le decisioni prese "automagicamente", sulle quali spesso c'è poco da fare).

XFM è un file manager totalmente integrato con il proprio sistema operativo, in grado di gestire in automatico partizioni, nuove periferiche come ad esempio hard disk e lettori di memorie flash via USB, share e stampanti di Windows, partizioni NFS, siti FTP e pagine WEB, il tutto senza che l'utente conosca concetti tipo mount di un filesystem. XFM è stato studiato anche dal lato estetico. Praticamente un clone di Explorer di Windows (comprensivo anche di grafico a torta con indicazioni sullo spazio libero di una partizione), è una delle scommesse vinte da Xandros.

Integrazione con Windows

Ed ecco giunto il momento di parlare di CodeWeavers Cross Over, disponibile solo nella versione Deluxe (la Standard, del costo di 39.95 dollari, non contiene neanche l'utility per ridimensionare partizioni NTFS). Si tratta di un software commerciale, al quale è imputabile gran parte del costo di Xandros. In linea di massima le potenzialità offerte da questo prodotto sono veramente notevoli, e consente realmente di eseguire Office e Explorer sotto Linux. Risulta spiacevole però notare che configurarlo correttamente potrebbe non essere alla portata di chiunque. Configurare Code Weavers richiede in effetti un pò di attenzione, il tempo e la pazienza di qualche crash per far andare alcune delle applicazioni di punta di Microsoft.

Inoltre non so se in effetti il costo giustifica l'utilità: per quanto riguarda l'office automation non posso fare a meno di far notare la presenza di OpenOffice, una validissima alternativa a Microsoft Office, a costo zero con praticamente tutte le sue funzionalità e senza aver la paura di essere costretti un giorno a un costoso upgrade a causa del mancato supporto dei nuovi formati, che cambiano ad ogni versione della suite di Microsoft. Detto questo Code Weavers può essere una valida alternativa a chi nutre ancora qualche dubbio sulla bontà di OpenOffice o vuole provare ad avere un periodo di transizione verso Linux.

Altri punti di forza

Un'altro punto a favore di Xandros è Xandros Network e tutta la struttura di aggiornamento della distribuzione. Questo sistema infatti sfrutta le potenzialità offerte da APT di Debian, ed è in grado non solo di gestire facilmente aggiornamenti e nuovi pacchetti disponibili, ma anche di essere compatibile con i mirror dei pacchetti di Debian, cosa che offre una soluzione a chi volesse rimediare alla mancanza di una vasta scelta di programmi, come per la maggior parte delle distribuzioni.

Un'altra delle cose che mi hanno lasciato particolarmente stupito è il riconoscimento dell'hardware di Xandros: senza nessun problema infatti ha riconosciuto tutto l'hardware presente e alcune modifiche fatte a installazione compiuta. In questo caso tutto è stato immediatamente configurato senza che l'utente neanche se ne accorgesse.

Riguardo la documentazione Xandros offre a chi acquista una box, un manuale in forma cartacea. Nonostante quest'ultimo rappresenti una scelta valida, e consapevole della volontà di dare in mano all'utente qualcosa alla sua portata, sarebbe bello trovare qualcosa di più approfondito e dettagliato su alcuni aspetti di questo sistema operativo, come ad esempio l'amministrazione di sistema.

Per concludere credo che Xandros abbia a pieno riscattato il nome di Corel, riuscendo a centrare pienamente il suo scopo, quello cioè di dare una valida alternativa a Windows, passando per una versione modificata di KDE 2.2 (il control center ora è realmente un tool dal quale amministrare ogni lato del sistema e la grafica richiama moltissimo quella di Windows). Restano comunque alcuni dubbi personali sulla opportunità di cercare a tutti i costi un Linux che faccia da Windows, soprattutto se i costi necessari sono paragonabili a quelli di una versione OEM del sistema operativo Microsoft, e se il risultato finale deve essere per forza "macchiato" da software closed source.

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