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Nuovi modelli di business online

I modelli YouTube, MySpace e Facebook
I modelli YouTube, MySpace e Facebook
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Come si vende su internet? Come si monetizza al meglio un medium così esteso?
Domande molto interessanti che danno vita a risposte molto proficue.
Se lo chiedono prima di tutto i grandi player, in grado di muovere un traffico di utenti a molti zeri e, spesso, dotati di database ad alta profilazione: due veri "tesori" che vanno però trasformati in guadagno. E l'equazione non è sempre immediata.

Il primo passo per avere successo in rete è realizzare progetti dotati di forte appeal per attirare/coinvolgere/fidelizzare gli utenti. Ma il secondo passo, fondamentale, è rendere il successo significativo da un punto di vista economico. I modi possono essere molti ma la sostanza non cambia.

A conferma, le nuove strategie introdotte su YouTube mostrano un'effervescenza costante nella ricerca di soluzioni sempre più efficienti. Ricorderete certamente gli interrogativi che accompagnarono l'acquisto del sito numero uno di video sharing da parte di Google: in molti si domandavano come avrebbe fatto Big G a monetizzare i quasi 330 milioni di visitatori.

La risposta non è stata immediata ma alla fine è arrivata. Vediamola nei dettagli, insieme ad altri modelli in corso di sviluppo.

Come ti monetizzo YouTube

Contando su target molto ampio e eterogeneo, l'idea attuale di YouTube è rendere (quasi) ogni video uno strumento diretto di vendita. In passato l'immensa mole di traffico/visitatori era stata utilizzata in modo poco efficiente, complice la difficoltà di contestualizzare correttamente il messaggio pubblicitario in un filmato. Senza dimenticare che soluzioni troppo invasive avrebbero molto infastidito gli utenti.

Grazie a partnership con iTunes e Amazon, Big G permette ora di acquistare in pochi click la canzone che stiamo guardando/ascoltando. Una buona scorciatoia per aumentare le conversioni visitatori-acquirenti grazie alla "vicinanza" tra il momento della consultazione e il relativo negozio virtuale.

Può funzionare? Forse sì. La novità ora riguarda i video proposti in modo ufficiale da major e soggetti musicali ma presto interesserà anche i filmati caricati dagli utenti. Se la tecnologia di riconoscimento funzionerà, YouTube potrebbe davvero trasformarsi in un grande marketplace musicale arricchito dalla possibilità di "sperimentare" (cioè ascoltare) brani e autori.

In verità Google vorrebbe e potrebbe fare di più: perchè limitarsi alla musica? E così contemporaneamente lo stesso sistema di guardare/comprare è stato applicato ai videogiochi, un'altra categoria piuttosto diffusa.

Potenzialmente il principio potrebbe essere allargato a molte altre categorie di servizi e prodotti,
verso la creazione di una sorta di marketing esperienziale 2.0: l'utente sfrutta la multimedialità per vedere/ascoltare e poi procede all'acquisto.

Siamo agli inizi, quindi aspettarsi risultati immediati ed eclatanti risulta un pò eccessivo. La direzione però sembra impostata in modo corretto: seguiremo gli sviluppi.

Come ti monetizzo MySpace

MySpace forse non ci aveva ancora pensato seriamente e solo ora arriva una piattaforma dedicata alla pubblicità su quello che era il social network numero uno al mondo (prima dell'avvento di Facebook): My Ads.

Concettualmente è un sistema già noto agli utenti: metodo pay per click e contestualizzazione del target desiderato. Nulla di nuovo, piuttosto intuitivo ma molto interessante per la massa critica disponibile e raggiungibile.

I dirigenti hanno forti aspettative di guadagno legate al nuovo strumento, a ragione o a torto? L'ottimismo non è fuori luogo ma anche qui la cautela è d'obbligo: bisogna capire quanto la community può essere appetibile per aziende alla ricerca di visibilità online.

Se si vuole raggiungere determinati target MySpace è uno spazio davvero interessante, per altri pubblici di riferimento invece mi aspetto reazioni molto più tiepide. Manca insomma quell'universalità "garantita" da altri siti/community.

Come ti monetizzerei Facebook

Facebook possiede già una sua piattaforma pubblicitaria (Facebook Ads) ma credo possa fare molto di più. Con la mole di utenti presenti, il trend in crescita e la quantità di dati a disposizione, si potrebbero valutare strumenti ancora più efficaci per proporre pubblicità.

Come? Facendo maggior leva sui gruppi e sugli spazi di aggregazione tra utenti, sviluppando sistemi di maggiore integrazione tra applicazioni e advertising. Ci sarà da divertirsi insomma.

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