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OpenSUSE 12.3: le novità in 10 immagini

Dal nuovo Desktop alla shell di Gnome, dal nuovo kernel alle novità software. In 10 immagini le novità di openSUSE 12.3
Dal nuovo Desktop alla shell di Gnome, dal nuovo kernel alle novità software. In 10 immagini le novità di openSUSE 12.3
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In anticipo rispetto alla solita routine, a sette mesi dalla precedente, è stata rilasciata la versione 12.3 di openSUSE. Rispetto alla versione passata, il cui rilascio aveva subito ritardi per svariati motivi, il team di sviluppo ha deciso di velocizzare i tempi, concentrandosi più sul perfezionamento dei dettagli che su operazioni di rinnovo più complesse e radicali.

In questo articolo presenteremo le principali novità della nuova versione di questo sistema operativo, con l’aiuto di dieci immagini significative. Per coloro i quali fossero interessati al download di openSUSE 12.3, rimandiamo all’apposita pagina del sito ufficiale del progetto.

L’ambiente desktop

Il look di openSUSE 12.3 si presenta molto diverso da quello delle precedenti versioni. Ultimamente, infatti, la scelta era stata quella di associare il verde chiaro a tutto l’ambiente desktop; con il nuovo rilascio, invece, i colori chiari hanno lasciato il posto ad un verde più scuro, quasi nero, contrastato da qualche lama di verde chiaro e dalla mascotte del sistema operativo, il celebre camaleonte.

Plymouth, l’interfaccia di login di openSUSE 12.3 vestita a nuovo

Plymouth, l’interfaccia di login di openSUSE 12.3 vestita a nuovo

I desktop environment principali, come al solito, sono GNOME e, soprattutto, KDE. Tuttavia non mancano le alternative, come LXDE, Xfce ed il meno comune E17.

KDE Plasma Desktop

Il tema scuro visto su Plymouth nell'immagine precedente è stato adottato in tutto e per tutto per il Desktop Plasma di KDE, giunto alla versione 4.10. Oltre alle novità estetiche (che sono molte, anche se rimane possibile utilizzare i colori più tradizionali), ci sono alcune funzionalità aggiuntive. Innanzitutto, grazie ad una revisione del codice sorgente già esistente, si è ottenuto un incremento generale delle prestazioni. Inoltre, la gestione delle finestre è resa estendibile, grazie alla possibilità di scaricare script aggiuntivi per Kwin; sono stati anche risolti alcuni problemi noti a chi utilizza le macchine virtuali.

Un’importante novità riguarda la possibilità di spostare la barra dei menu in varie posizioni dello schermo, oltre a poterne modificare l’aspetto in modo più semplice. Ciò garantisce un maggiore grado di personalizzazione del desktop, che si unisce ai miglioramenti dei gestori delle stampanti, degli aggiornamenti e dei metadati. È stato anche pubblicato un interessante video dimostrativo che spiega le novità del Desktop Plasma KDE di openSUSE 12.3.

Il desktop di KDE su openSUSE 12.3

Il desktop di KDE su openSUSE 12.3

GNOME Shell

OpenSUSE 12.3 fornisce GNOME 3.6 come prima alternativa a KDE, e nel farlo sfrutta alcuni perfezionamenti stilistici introdotti con questa versione di GNOME Shell. È stata ridisegnata la message tray ed introdotta una lock screen più accattivante. Migliorate anche alcune funzionalità di Nautilus, il gestore dei file, e in generale l’usabilità del sistema, grazie anche al supporto per le lingue che sfruttano set di caratteri speciali (come il cinese e il giapponese), integrato nella tastiera software. È stata anche introdotto un Airplane mode, per disabilitare tutti i segnali radio nel caso si utilizzasse il notebook in aereo.

Il desktop di GNOME su openSUSE 12.3 (fonte: opensuse.org)

Il desktop di GNOME su openSUSE 12.3 (fonte: opensuse.org)

Altri desktop environment

Xfce è stato aggiornato, e sono stati corretti alcuni bug. La maggior parte delle correzioni hanno riguardato il file manager Thunar, mentre il terminale è stato modernizzato grazie alla possibilità di visualizzarlo in versione drop-down (stile Quake) tramite una scorciatoia da tastiera.

Per quanto riguarda LXDE, da segnalare la nuova versione del file manager PCMan, e, anche in questo caso, alcuni ritocchi all'interfaccia grafica.

Il desktop di LXDE e il file manager PCMan su openSUSE 12.3

Il desktop di LXDE e il file manager PCMan su openSUSE 12.3

Per finire, vale la pena di accennare qualcosa circa E17, ovvero Enlightenment 0.17, un desktop environment ideato nel 1997 nella sua prima release, e finalmente aggiornato, che si adatta molto bene a sistemi che necessitano di desktop leggeri. Consente di creare delle interfacce molto accattivanti (a detta degli sviluppatori), ed anche per questo motivo vale la pena provarlo; non va sottovalutata, infatti, la scelta del team di sviluppo di openSUSE, di inserirlo e citarlo come valida alternativa ai desktop environment precedentemente citati.

Il desktop di Enlightenment 0.17 su openSUSE 12.3 3 (fonte: opensuse.org)

Il desktop di Enlightenment 0.17 su openSUSE 12.3 3 (fonte: opensuse.org)

Kernel, UEFI e architetture ARM

Con la nuova versione sono state aggiunte numerose funzionalità al sistema operativo. In primis, è stata aggiornata la versione del kernel Linux, che passa da 3.4 a 3.7. Da segnalare una serie di miglioramenti che coinvolgono tutti i file system supportati, e che riguardano l’ambito RAID. Sono stati infatti ridotti i tempi di accesso ai dischi, migliorato il risparmio energetico e sfruttate ancora di più le potenzialità dei dischi a stato solido e del file system BTRFS.

OpenSUSE 12.3 è basato sul kernel Linux 3.7

OpenSUSE 12.3 è basato sul kernel Linux 3.7

Un’altra importante caratteristica riguarda il supporto affidabile a UEFI, nonchè un primo approccio (dichiarato ancora come “supporto sperimentale”) al Secure Boot introdotto praticamente su tutti i nuovi PC. Ciò consente a openSUSE 12.3 di essere utilizzabile sulla maggior parte dei dispositivi, ed è integrabile in dual boot su PC dotati di sistema operativo Microsoft Windows.

Avendo anche pensato ad un gruppo di lavoro specifico per le architetture ARM, sono state già rilasciate immagini sperimentali del sistema operativo per ARM a 64 bit, e a breve dovrebbero uscire le immagini ufficiali per ARM v7.

Avvio di openSUSE su ARM 64bit (fonte: opensuse.org)

Avvio di openSUSE su ARM 64bit (fonte: opensuse.org)

Applicazioni

OpenSUSE 12.3 include anche una serie di aggiornamenti relativi a molte applicazioni, e qualche novità assoluta. Una lista delle applicazioni maggiormente investite da questi cambiamenti è la seguente:

  • il gestore di foto DigiKam arriva alla versione 3.0, ed offre maggiori funzionalità di elaborazione in serie delle fotografie, nonchè vari filtri e plugin (sia nuovi o che perfezionati);
  • il music player Amarok, aggiornato alla versione 2.7, include adesso una serie di nuove caratteristiche, come la grande integrazione con Last.fm ed
    [!] Ci sono problemi con l'autore. Controllare il mapping sull'Author Manager

    Amazon, nuovi plug-in e la possibilità di gestire collezioni di file musicali, associando rating e valutando statistiche sulla musica più ascoltata;

Amarok 2.7 sul desktop di openSUSE 12.3 (fonte: opensuse.org)

Amarok 2.7 sul desktop di openSUSE 12.3 (fonte: opensuse.org)

  • molte delle applicazioni per la gestione delle informazioni personali (PIM) sono state aggiornate. In particolare, Evolution include una nuova funzionalità di aggiornamento automatico della cartella di ricerca, nonchè la possibilità di abilitare la correzione ortografica. Anche lo strumento di composizione dei messaggi è stato aggiornato;
  • l’ultima versione della office suite più diffusa su Linux, Libre Office 3.6, porta con sé molte novità rispetto a quanto visto su openSUSE 12.2. È stata incrementata l’efficienza di Writer e Calc, introdotta la modalità widescreen su Impress, e la possibilità di importare oggetti da Corel Draw. Sebbene se non sia stato inserito nella release di base, è comunque disponibile nei repository ufficiali anche LibreOffice 4.0;
  • dal punto di vista delle applicazioni per il web, il browser principale di default è Mozilla Firefox 19, ma c’è anche la possibilità di utilizzare Chromium di Google. KTorrent è stato aggiornato alla versone 4.3.1, consentendo funzionalità aggiuntive all’interfaccia (ordinamento in base a seeder o leecher, supporto per i link magnetici, ecc...).
Firefox e Chromium sul desktop GNOME di openSUSE 12.3 (fonte: opensuse.org)

Firefox e Chromium sul desktop GNOME di openSUSE 12.3 (fonte: opensuse.org)

Per una lista completa delle novità relative alle applicazioni su openSUSE 12.3, rimandiamo all’apposita pagina del sito ufficiale.

Programmazione

Molti degli strumenti di sviluppo sono stati aggiornati. Senza scendere troppo nei dettagli, citiamo la possibilità di usufruire di:

  • Anjuta 3.6.2, con molti nuovi plugin per la formattazione del codice e per l’integrazione con git;
  • QtCreator 2.6, che include una migliore gestione dei dispositivi target, nonchè il supporto per Android e per i dispositivi QNX/Blackberry (mentre il supporto a Symbian è stato rimosso);
  • Glade 3.14, lo strumento per disegnare GUI per GNOME/GTK, ha subito molti cambiamenti all’interfaccia ed un notevole lavoro di bug fixing;
  • Kdevelop 4.4, MonoDevelop 3 e Valgrind 3.8 forniscono ora un supporto preliminare per Android, insieme ad altri perfezionamenti.
QtCreator 2.6 e le sue novità su openSUSE 12.3 (fonte: opensuse.org)

QtCreator 2.6 e le sue novità su openSUSE 12.3 (fonte: opensuse.org)

Altre novità riguardano alcune librerie di sviluppo, come GTK3 e la piattaforma di sviluppo KDE, con un SDK completo per Plasma. Tutti i dettagli su questi e altri aggiornamenti dell’ambito della programmazione sono reperibili sul sito ufficiale.

Conclusioni

Nonostante si sia trattato di un rilascio “di perfezionamento” piuttosto che “di rinnovo”, openSUSE 12.3 gode di tutti i piccoli aggiornamenti apportati a molte applicazioni, della nuova combinazione di colori, che conferisce un senso di forte cambiamento già ad un primo impatto, e del maggiore supporto fornito alle nuove tecnologie più diffuse (UEFI, RAID, SSD).

Considerando i problemi visti nel rilascio della versione precedente, il team può dirsi soddisfatto di quanto fatto questa volta, garantendo agli utenti un sistema operativo user-friendly e adatto a tutti gli utenti comuni, senza peraltro trascurare chi utilizza il PC per lo sviluppo di software.

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