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E-commerce: contributi a fondo perduto per le aziende del Mezzogiorno

E-commerce: contributi a fondo perduto per le aziende del Mezzogiorno
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L'Italia, si sa, non è ancora un paese particolarmente all'avanguardia in quanto a digitalizzazione delle aziende e dei processi industriali. E lo stato del commercio elettronico ne è la conferma: molte persone che comprano online ma pochi che vendono; rimangono poi rilevanti differenze tra le diverse aree della Penisola.

Per cercare di colmare il gap tra le aziende del Sud Italia e quelle del Nord, oltre che con il resto d'Europa, esistono diverse iniziative, tra cui quella del bando del Ministero dello Sviluppo Economico che mette a disposizione contributi a fondo perduto, per un massimo di 10.000 euro, alle aziende del mezzogiorno che vogliono digitalizzare i processi aziendali o procedere con un ammodernamento delle loro dotazioni tecnologiche.

Il bando non è stato ancora pubblicato (dovrebbe esserlo a breve), ma si sa già che tra le attività finanziabili prevede anche esplicitamente lo sviluppo di soluzioni di e-commerce. I beneficiari saranno micro-imprese e PMI con sede legale o unità attiva in Italia, in almeno una di queste regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.

I contributi saranno a fondo perduto, ed erogati tramite voucher inviati direttamente dal Ministero in un’unica soluzione al momento dell'approvazione della richiesta, e spendibili tra l'altro per acquistare software specifici per la gestione delle transazioni on-line, e servizi di consulenza specialistica strettamente finalizzati allo sviluppo di soluzioni per il commercio elettronico.

In altre parole, da un lato chi vorrà dotarsi di un sistema di e-commerce potrà pagare con i voucher eventualmente ottenuti partecipando a questo bando (il Ministero darà al massimo 10.000 euro per ogni richiesta), mentre dall'altro le aziende che sviluppano e-commerce potranno farsi pagare in voucher ministeriali dai loro clienti che abbiamo partecipato al bando.

In questo modo si dovrebbe favorire sia lo sviluppo delle attività di commercio elettronico nelle aziende del Sud Italia, sia il lavoro di chi realizza siti web e applicazioni per lo shopping online.

Via www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/10/19/16A07545/sg

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