Nessun risultato. Prova con un altro termine.
Guide
Notizie
Software
Tutorial

Linux va su Marte con Phoenix

Link copiato negli appunti

Come molti di voi sicuramente sapranno, da quasi un mese a questa parte è atterrata sul pianeta Marte la navicella spaziale Phoenix, lanciata nello spazio dalla NASA il 4 Agosto 2007.

L´obiettivo della missione è principalmente quello di scoprire se effettivamente vi sia la possibilità di vita, seppur in forma primitiva, sul pianeta rosso. Phoenix è un robot alquanto avveniristico, testato e ri-testato sui terreni più ostici della nostra Terra e alla base di tutto vi è un solido connubio hardware-software.

A gestire infatti le numerose apparecchiature robotiche (e non solo), vi sono CPU e motherboard interamente prodotti da IBM. Di primo acchito verrebbe subito da pensare a tecnologie per noi "poveri terrestri" sconosciute ma è curioso osservare come l´hardware di Phoenix sia incredibilmente "semplice" e..."datato".

La CPU è la famosa Rad6000 con interfaccia RISC (Reduced Instruction Set CPU) e con clock a 33mhz; in parole povere si tratta di un processore con potenza di calcolo equivalente a un Intel 386 di una quindicina di anni fa, abbinato però a 128 megabyte di memoria RAM.

Scordatevi quindi Windows Vista! La NASA ha infatti scelto di equipaggiare Phoenix Lander con una versione modificata di VxWorks, sistema operativo embedded in grado di garantire l´incredibile stabilità necessaria per l´effettuazione di tali missioni poiché basato su piattaforma Unix.

Pensate che, a causa della distanza che vi è tra noi e il pianeta rosso, le operazioni impartite al robot da Houston arrivano a destinazione con ben 20 minuti di ritardo. Per gestire il "delay" la macchina viene comandata dai tecnici solo una volta al giorno e le istruzioni che il processore Rad6000 deve processare sono nell´ordine delle 1000-1500.

Ovviamente possono accadere inconvenienti di ogni tipo ma Phoenix è in grado di gestire anche le situazioni più disperate. Nonostante infatti la limitata potenza di calcolo, la navicella è in grado di inviare da Marte log completi su eventuali problemi e in casi estremi è pure capace di riavvii autonomi in safe mode.

Cose dell´altro mondo verrebbe da dire...

Ti consigliamo anche