Google: niente Play Store, niente aggiornamenti

Nato come Android Market, il Google Play Store è stato generalmente caratterizzato da policy d'accesso meno ferree rispetto a quelle di altri market place concorrenti, come per esempio l'App Store; ora però anche la piattaforma di Mountain View sembrerebbe essere destinata ad adottare una politica meno aperta relativamente alle regole per la pubblicazione e la permanenza delle Apps.

Nello specifico, d'ora in poi le applicazioni presenti all'interno dello store di Big G che per il proprio aggiornamento adottano sistemi diversi dallo stesso Google Play, verranno classificate come potenzialmente pericolose, un cambiamento di status che potrebbe tradursi in una rimozione del prodotto dal market place.

L'impressione è che il gruppo di Larry Page punti a tutelare il proprio servizio e i suoi utilizzatori dagli sviluppatori meno accreditati che adottano meccanismi esterni per gli update; a rigor di logica, sarebbe relativemente semplice pubblicare un'applicazione per poi convertirla in una soluzione malevola, ad esempio in uno spyware, tramite aggiornamenti. Ma non è escluso che la strada del passaggio obbligato per il Google Play presenti ulteriori motivazioni.

Questa iniziativa infatti potrebbe essere una diretta conseguenza della decisione da parte degli sviluppatori di Menlo Park di introdurre il supporto in via sperimentale per gli aggiornamenti silenziosi nella Facebook App per il Robottino Verde, questi ultimi infatti vengono effettuati senza indirizzare all'utenza alcuna notifica preventiva, fase d'installazione compresa; una procedura palesemente in violazione alle norme riguardanti i "Dangerous Products":

are also prohibited [..] applications that cause users to unknowingly download or install applications from sources outside of Google Play. An app downloaded from Google Play may not modify, replace or update its own APK binary code using any method other than Google Play's update mechanism.

Quella che sarebbe una legittima esigenza legata alla sicurezza potrebbe quindi presentare dei risvolti di carattere commerciale legati alla necessità  da parte di Google di esercitare un maggiore controllo sul proprio market place e sul proprio sistema operativo mobile.

Via: Google Play Developer Program Policies