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Presente e futuro di Ubuntu secondo Shuttleworth

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Con l´arrivo di Karmic Koala, per Canonical è tempo di fare un quadro di quello che sono le opportunità presenti e future per Ubuntu. E se nel presente lo scontro diretto è con Windows 7, in futuro la sfida sarà tutta online.

A dirlo è Mark Shuttleworth in persona che senza alcuna ironia ribadisce che "Ora che è uscito Windows 7 possiamo competere testa a testa". Sempre secondo il papà della distribuzione africana, Windows 7 è una "release credibile" e Microsoft è riuscita a recuperare i problemi che si erano creati con Windows Vista, incluso l´impossibilità di girare sui netbook.

Netbook che, per questione di costi, saranno nella maggior parte dei casi equipaggiati con la Starter Edition di Windows 7, che include alcune limitazioni. Per andare oltre queste limitazioni gli utenti dovranno effettuare un upgrade ad un´edizione superiore, ovvero dovranno dare più soldi a Microsoft. Lo scontro sarà quindi anche sul piano economico, se si calcola che un anno di supporto ufficiale per Ubuntu costa solo 55$.

E proprio sui netbook Ubuntu continua a puntare molto, con una rivisitazione totale della Netbook Remix (che ora si basa su Moblin) certificata per girare senza problemi su 25 diversi netbook. Per le sfide future Canonical ha anche un´altra freccia al suo arco: Ubuntu One.

Ubuntu One era stata presentata in versione beta già a maggio e ora è inclusa di default in Ubuntu 9.10. È un servizio per la memorizzazione online e la sincronizzazione tra diversi computer di file, note e rubrica, anche se presto dovrebbero aggiungersi anche la sincronizzazione di email, calendari, con un occhio alla telefonia mobile.

L´idea è che col passare del tempo la linea che distingue il desktop dai servizi online vada sempre più sfumando, con la crescita di servizi online per cui l´utente paghi una piccola quota annuale. E se dal lato client Canonical si prepara a questo con Ubuntu One, in ambito server punta a conquistare le installazioni cloud con una release di Ubuntu Server espressamente studiata per l´EC2 di Amazon.

La strategia di Canonical è infatti quella di rendere Ubuntu competitiva sul più ampio spettro di applicazioni, dai piccoli dispositivi fino ai server e agli ambienti cloud. E i profitti? Per ora l´obiettivo è quello di spingere "«Ubuntu come piattaforma, e questo significa che dobbiamo essere pronti a combattere diverse battaglie allo stesso tempo»". E poi a cosa servono i soldi quando puoi avere la faccia di Steve Ballmer?

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