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Arriva la pubblicità  responsive

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Si è parlato qualche tempo fa delle limitazioni che la pubblicità  può portare a un design responsive: i banner e gli annunci nella quasi totalità  dei casi non riescono ad adattarsi alle esigenze di schermo, sia per l'utilizzo di dimensioni fisse che per il ricorso a sistemi non in uso sui dispositivi mobile, quali ad esempio Flash. L'impossibilità  di gestire correttamente l'advertising, percià, starebbe portando molti designer a rinunciare alle politiche responsive per i loro siti.

Qualcosa bolle in pentola, però, e presto il mondo della pubblicità  responsive potrebbe positivamente alleggerire i compiti di chi progetta i siti Web. Così come racconta DigiDay, Google starebbe lavorando per rendere il suo sistema d'advertising completamente adattabile a qualsiasi tipologia di schermo, affinché non vi siano problemi di visualizzazione o di impaginazione. Nel frattempo, altre società  come Undertone e ResponsiveAds hanno già  intrapreso questa strada. Il problema, però, deve essere analizzato su due fronti diversi: quello dei produttori di banner pubblicitari e quello degli editori, che tali banner li inseriscono nei loro portali. Così spiega Eric Franchi, co-founder di Undertone, proprio sul versante dei produttori.

I venditori vogliono la semplicità . Richiede molto tempo e denaro costruire banner in tutte le differenti forme e dimensioni quando si vuole proporre una campagna cross-device. Questo è il problema da risolvere.

Non è diversa la situazione sul fronte dei publisher, i quali si stanno attrezzando con i sistemi più ingegnosi pur di non rinunciare ai loro siti responsive. Portali come Mashable e The Onion, e applicazioni di culto come Angry Birds, da qualche tempo sfruttano soluzioni come Screenshift e Stretch - rispettivamente prodotti proprio da Undertone e ResponsiveAds - per aggirare il problema. Si tratta di strumenti che permettono di ridimensionare e riadattare contenuti d'advertising già  esistenti, sebbene la sfida sia quella di creare delle pubblicità  che siano responsive in nativo.

Nel frattempo, come già  accennato, si vocifera che Google stia valutando l'entrata nel settore responsive, con il testing di un "workaround Java" per rendere AdSense completamente adattabile a qualsiasi design, a qualsiasi risoluzione e privo della necessità  di utilizzare plugin di terze parti, quali appunto Flash. La domanda da porsi non è più, di conseguenza, se la pubblicità  diventerà  mai responsive, ma quando.

Fonte: DigiDay

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