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La tattica del terrore di Google funziona?

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Un interessante post riguardante le possibili implicazioni degli ultimi dettami di Google in materia di link, analizza un possibile (e paradossale) scenario a breve-medio termine.

Le indicazioni che arrivano da Matt Cutts e dagli altri referenti di Google non sono incoraggianti ma potrebbero nascondere insidie tali da trasformarsi in boomerang per Google stesso.

Il terrore applicato all'uso di link follow, abbinato al recente allarme sull'identificazione di link a pagamento, potrebbe spingere molti webmaster a cautelarsi scegliendo indiscriminatamente di usare link nofollow.

Ma se improvvisamente sparissero tutti i link follow, strumenti indispensabili per la reputazione di un sito, potrebbe venir meno il tassello principale su cui sono basati gli algoritmi di ranking di Google. La valutazione di un sito si dovrebbe basare soltanto sui contenuti e su altri pochi fattori (es: anzianità del dominio, frequenza di aggiornamento), ma che fine farebbe il TrustRank?

Il brevetto creato per affiancare e superare le limitazioni quantitative del PageRank diverrebbe perfettamente inutile. Questa continua reprimenda avrà un allentamento della sua morsa, una volta "educati" al meglio i webmaster/seo, oppure sarà sempre più rigida?

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