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Ministerial eGovernment Conference 2005

La conferenza di Manchester sull'e-Gov ha dipinto un quadro finalmente più roseo della situazione italiana: pur se con qualche sbavatura, il gap rispetto al trend europeo è infatti colmato. Fatto l'e-Gov, bisogna fare gli italiani.
La conferenza di Manchester sull'e-Gov ha dipinto un quadro finalmente più roseo della situazione italiana: pur se con qualche sbavatura, il gap rispetto al trend europeo è infatti colmato. Fatto l'e-Gov, bisogna fare gli italiani.
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Ministerial eGovernment Conference 2005: l'Italia ne esce con un giudizio positivo, pur con qualche "ma" da tenere in stretta considerazione. Il giudizio della conferenza (24-25 Novembre) sull'Italia è stato riportato dall'Agenzia Giornalistica Italia ed è qui affrontato dal gentile contributo di Damiano Falchetti.

Il nostro paese ha messo il turbo al processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, non solo ha recuperato il gap del passato con gli altri paesi industrializzati, ma per alcune applicazioni li ha addirittura superati. Questa è la fotografia emersa dalla conferenza ministeriale Europea sullÂ’e-government svoltasi a Manchester nellÂ’ambito delle iniziative del semestre Inglese di Presidenza.

A certificare i progressi Italiani è stato il rapporto della società  di consulenza Booz Allen Hamilton che, per conto del governo di Sua Maestà , per otto mesi ha studiato gli sviluppi del governo digitale in Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, Stati Uniti, Canada, Svezia, Australia e per lÂ’appunto Italia.
Commentando gli ottimi risultati emersi dallo studio, il ministro per lÂ’innovazione e le tecnologie, ha valutato positivamente il riconoscimento dato al lavoro fatto in questi quattro anni in Italia, nonostante la congiuntura economica negativa. I risultati mettono in evidenza che ormai il nostro paese ha raggiunto e, a tratti superato il livello di sviluppo dei paesi soggetti al monitoraggio.

Lo studio tuttavia rivela che nonostante i mezzi messi in campo per la digitalizzazione del paese, lÂ’industria ancora non ne ha sfruttato appieno le potenzialità  rappresentate dalla banda larga, dalla disponibilità  dei siti governativi e dagli accessi agli strumenti digitali. LÂ’analisi inoltre sostiene che persistono alti costi di accesso alla banda larga (quandÂ’anche questo fosse disponibile, dato ancora lÂ’ampio digital divide che ci affligge) rispetto agli altri paesi. Tra lÂ’altro dati non molto discostanti dallÂ’ultima analisi effettuata dal Censis.

Booz Allen Hamilton ha analizzato in dettaglio i progetti di e-government più significativi, a partire dal Piano predisposto dal Governo, grazie al quale lÂ’Italia in soli quattro anni è riuscita a recuperare il gap che la separava dagli altri paesi industrializzati. In tale ambito è stata apprezzata la valenza delle direttrici di sviluppo: lÂ’accesso, la banda larga, il digitale terrestre e il sostegno alle iniziative locali.

Tra i più rilevanti progetti portati avanti dal Governo italiano sono apprezzati quelli per lÂ’utilizzo delle smart card (firma digitale, carta nazionale dei servizi, carta dÂ’identità  elettronica) e quelli per il fisco on-line, di cui è messa in evidenza la diffusione e lÂ’impatto, sottolineando come lÂ’Italia sia uno dei paesi più sviluppati in questo settore.

LÂ’indagine comparativa voluta dal Governo inglese si è anche addentrata nei servizi specifici ed ha sottolineato che, in particolare, la situazione è favorevole per la salute, lÂ’istruzione e il fisco. Sul fronte della salute lÂ’Italia sta sviluppando servizi allÂ’avanguardia grazie ad iniziative come il Centro Unico Prenotazione e le Carte regionali dei servizi. Secondo lÂ’analisi ci sono le potenzialità  perché le iniziative si sviluppino e determinino un impatto significativo sulla situazione italiana.

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