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​Linus Torvalds: la sua leadership non sarà più la stessa

Linus Torvalds torna alla guida del Kernel Linux, ma promette maggiore collaborazione con gli altri sviluppatori.
​Linus Torvalds: la sua leadership non sarà più la stessa
Linus Torvalds torna alla guida del Kernel Linux, ma promette maggiore collaborazione con gli altri sviluppatori.
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Qualche giorno fa il "dittatore benevolo" ​Linus Torvalds ha dato notizia del suo ritorno alla guida del kernel Linux. Il rientro dopo il periodo di pausa segna però anche un cambiamento nella sua leadership che, a seguito dell'introduzione del nuovo codice di condotta, dovrà essere sicuramente più professionale e pacata rispetto al passato.

Leadership condivisa

Torvalds ha quindi deciso di includere maggiormente i suoi colleghi e i leader del progetto nelle decisioni future, in modo da condividere i carichi di lavoro. A tal proposito, da un mese a questa parte Greg Kroah-Hartman, il mantainer principale del ramo stabile del kernel Linux, ha preso le redini del progetto e ha i permessi per scrivere e modificare il codice presente nel ramo di sviluppo che, in passato, era di esclusiva competenza di Torvalds.

Il "padre" di Linux ha dichiarato che non ha intenzione di togliere tali permessi a Kroah-Hartman e, anzi, sarebbe intenzionato a lavorare più a stretto contatto con lui durante lo sviluppo, favorendo dunque il lavoro di gruppo e una leadership diversa da quella adottata negli anni precedenti.

Per adesso non ci sarebbe ancora nulla di definitivo e Linus Torvalds starebbe sfruttando l'Open Source Summit Europe, che si sta tenendo in Scozia in questi giorni, per parlare di persona con i principali maintaier del progetto. È comunque probabile che in futuro Kroah-Hartman e gli altri membri del team avranno voce in capitolo sulle novità da introdurre sul ramo di sviluppo del kernel. Dunque il termine "dittatore benevolo" potrebbe non essere più appropriato nel prossimo futuro.

Il problema del BPF

In questi giorni però un'altro punto caldo sta accendendo le discussioni interne alla community, ovvero l'integrazione del BPF (Berkeley Packet Filter). BPF è un sistema pensato per risolvere i colli di bottiglia durante l'elaborazione dei dati o l'esecuzione dei programmi sui sistemi operativi basati su Linux. Consente agli utenti di eseguire porzioni di codice in modo rapido e sicuro.

Originariamente BPF veniva sfruttato per il filtraggio dei pacchetti, ma nel tempo è stato migliorato ed è stato implementato il codice per supportare il tracciamento dinamico dei processi delle distribuzioni Linux.

BPF è stato pensato anche per interagire ed espandere le sue funzionalità tramite l'USDT (Userland Statically Defined Tracepoints) cosi da poter funzionare alla perfezione oltre che con Linux anche con i vari database. USDT andrà a definire esattamente la posizione nel database dove il programma BPF andrà ad essere eseguito, permettendo agli ingegneri di eseguire richieste ai database che in passato erano molto difficili da operare. Ad esempio, gli ingegneri possono ora esaminare le interazioni tra il database e il sistema operativo eseguendo programmi BPF contemporaneamente sulla distribuzione e sul database.

Si tratta dunque di un sistema molto utile e che potrà migliorare le performance delle distribuzioni Linux in determinati contesti. Torvalds è molto fiducioso e pensa che la sua integrazione con il kernel Linux possa portare diversi benefici, ma probabilmente le scelte sul come implementare BPF verranno discusse d'ora in poi con i vari mantainer.

Via Zdnet

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