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Ubuntu 9.10 si avvia in 5 secondi se hai una SSD

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Ars Technica ha divulgato i risultati di alcuni prove di boot effettuate con una Ubuntu 9.10 Alpha 6, l´ultimissimo rilascio di casa Canonical. Su un Dell Inspiron Notebook 1420 N il tempo medio di boot è di circa 22 secondi (X Server avviato in circa 13 secondi). Udite, udite, su un PC che monta una SSD anziché un hard disk il tempo medio di boot è di appena 5 secondi (X Server avviato in circa 2 secondi).

In effetti che i tempi di boot fossero diminuiti era cosa già nota. Già a giugno avevamo parlato degli obiettivi di Canonical sia per l´imminente Ubuntu 9.10 che per la futura Ubuntu 10.4. Quindi, almeno su un normale PC, notebook o desktop che sia, si è in linea con quanto preannunciato. Il fatto però che una SSD metta ancora di più il turbo è cosa che fa ancora più piacere.

Il merito di tutto questo è solo dell´SSD? L´hardware fa certamente la sua parte, ma non è che possa essere la sola ragione di questi miglioramenti. Da tempo si sta riorganizzando il processo di boot delle distribuzioni Linux per guadagnare tempo e prestazioni. Le ricette ancora non sono proprio esattamente le stesse ma i diversi team si stanno uniformando ad un procedimento più o meno uguale per tutti.

Canonical col suo Ubuntu 9.10 ha una ricetta abbastanza variegata i cui ingredienti più importanti sono: Grub2, ext4 di default, pieno supporto a Upstart, sostituzione di HAL con DeviceKit, introduzione del demone Sreadahead. Ciascun fattore gioca la sua parte, e ciascuno secondo un peso diverso. Però, stando almeno ad una mail circolata tra gli sviluppatori di Ubuntu, sembra che il grosso del merito vada al demone Sreadahead:

Sreadahead è un demone che legge i dati sequenzialmente dal disco rigido. Esso è tipicamente usato per pre-caricare in memoria le informazioni necessarie al processo di boot il più presto possibile. Sreadahead quindi elimina i tempi di attesa di IO durante il processo di boot col risultato di un avvio più veloce. (Dal sito ufficiale del progetto).

Consentiteci la battuta finale: il nome più idoneo per la futura Ubuntu 9.10 è Speedy Gonzales e non Karmic Koala.

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