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Critiche a Canonical: non contribuisce abbastanza a Linux

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In realtà dire che Canonical non contribuisca "abbastanza" significa già addolcire la pillola. Secondo Greg Kroah-Hartman, uno dei più attivi sviluppatori del kernel stipendiato dalla divisione Suse di Novell, il contributo di Canonical al cuore del sistema operativo su cui basa la sua Ubuntu è "praticamente zero". Su quasi 100.000 patch approvate per l´inserimento nel kernel, solo un centinaio arriverebbero dagli uffici della società di Mark Shuttleworth. Anche andando a guardare altri progetti, come X.org, GCC e BinUtils, il contributo di Canonical resta trascurabile.

Le considerazioni, raccolte in un keynote presentato alla recente Linux Plumber´s Conference, hanno suscitato le proteste e i chiarimenti di Matt Zimmerman, CTO di Ubuntu, che ha criticato le conclusioni di Kroah-Hartman sotto vari aspetti. Innanzitutto la definizione che il delatore offre di "Ecosistema Linux", dimenticando completamente tutti gli altri progetti che compongono una distribuzione, come i Desktop Environment (Gnome e KDE in primis) e gli applicativi.

Inoltre il metodo utilizzato per "contare" le patch inviate al kernel non terrebbe conto di alcuni sviluppatori che sono intervenuti sul kernel come indipendenti ma che in realtà sono stipendiati da Canonical. Questo non cambia molto la situazione della società londinese: anche accreditandole qualche decina di patch in più il suo contributo non allontana dallo "zero-virgola-qualcosa percento".

Ulteriore punto portato a difesa di Canonical riguarda il datore di lavoro di Kroah-Hartman che, infatti, non è un analista indipendente ma lavora al soldo di Novell, uno dei principali concorrenti di Canonical. A difendere l´onore di Ubuntu e della sua mamma, arriva anche un´interessante analisi di Dustin Kirkland, anch´egli dipendente Canonical. Dustin fa notare come Canonical sia l´ultima arrivata rispetto a RedHat e Novell: le due grandi società hanno infatti un numero di impiegati rispettivamente 17 volte e 31 volte maggiore di Canonical. Senza considerare gli utili: parecchie centinaia di milioni di dollari contro la passività di Canonical che fino ad ora è sopravvissuta solo grazie al portafogli di Shuttleworth.

Una situazione che cambia aspetto a seconda dei punti di vista. Resta il fatto che Canonical è cosciente di dover aumentare e migliorare il suo impegno verso i vari componenti software alla base di tutte le distribuzioni, rosse verde o arancioni che siano. Shuttleworth l´ha già promesso. Speriamo bene.

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