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HTTP: al Codemotion 2013 i suoi successori WebSocket e SPDY

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Anche oggi ho partecipato al Codemotion in funzione di semplice reporter, e c'è stato uno speech notevole di Simone Bordet sulle insufficienze di HTTP: la controproposta di questo speaker verteva ovviamente su SPDY di Google e WebSocket, due protocolli ormai abbastanza utilizzati in tutti gli ambiti del web.

Per mostrare i punti deboli di HTTP e dove WebSocket vince, Bordet si è avvalso dei tempi di loading della pagina web del W3C, mostrando come un protocollo binario compresso possa essere una specifica molto migliore rispetto ad un protocollo verboso testuale con header ripetuti ad ogni richiesta (e ad ogni risposta).

Purtroppo tutto questo ha anche dei drawback: gli intermediari delle proprie connessioni infatti potrebbero non essere WebSocket-aware, la semantica del protocollo non è quella di HTTP, e soprattutto non c'è un limite alle connessioni.

Subito dopo invece si è parlato di SPDY, e Bordet ha sottolineato una cosa su cui io concordo: SPDY è un protocollo modellato direttamente sulle esigenze del "cliente", e che viene continuamente rimodellato nei dettagli che non vanno in maniera tempestiva.

Si porta dietro la semantica di HTTP, ma migliorandone le prestazioni attraverso una nuova modalità  di framing che permette anch il multiplexing attraverso cui possiamo aprire più connessioni a più risorse simultaneamente, il che rende inutile e superato il domain sharding; ha anche feature di compressione degli header ed in futuro potrà  trasportare anche WebSocket.

Come server per WebSocket e SPDY è stato consigliato, per tutta la durata dello speech, Jetty, che personalmente reputo un buon prodotto. Complimenti a Simone Bordet per la overview completissima sui nuovi protocolli web.

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