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Google Play Store: nuove regole per la sicurezza e le prestazioni

Google Play Store: nuove regole per la sicurezza e le prestazioni
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All'interno del Google Play Store vengono gestite, distribuite ed aggiornate milioni di applicazioni mobile. Il team di Mountain View in queste settimane sta introducendo alcune novità dedicate a questa piattaforma, pianificando l'introduzione di nuove API e regole per migliorare i protocolli di sicurezza e gli standard di compatibilità con le architetture ARM a 64bit.

Ad annunciare questo ciclo di novità è stato il Product Manager di Android Edward Cunningham. In sostanza, stando a quanto dichiarato il team di Big G avrebbe in mente di rispettare la seguente roadmap:

  • nella seconda metà del 2018 per le nuove applicazioni e i nuovi update delle App sarà richiesto di utilizzare i più recenti Android API level, cosi da assicurare che le App vengano realizzate con le ultime ottimizzazioni garantite delle API più aggiornate.
  • Entro agosto 2019 tutte le applicazioni dovranno essere realizzate con librerie per architetture a 64 bit in aggiunta a quelle a 32 bit.
  • Nella prima parte del 2018 dovranno essere aggiunti dei nuovi security metadata all'interno degli APK per assicurare future verifiche di autenticità delle App.

L'obbiettivo di Google è quindi quello di spingere il proprio ecosistema a rinnovarsi adottando protocolli di sicurezza più evoluti. Da Android 5.0 in poi i developer di Android hanno infatti inserito svariate innovazioni, ad esempio è stato eliminato il supporto agli Implicit intents per bindService(), sono state introdotte le runtime permission e le App devono formulare una richiesta esplicita per ottenere l'accesso all'account dell'utente.

Tuttavia molte di queste novità sono possibili solo se le App contemplano il supporto a tali feature tramite l'implementazione delle nuove API del Robottino Verde. Il team di Google ha dunque stabilito che entro la fine del 2018 tutte le nuove App dovranno essere aggiornate ai nuovi standard, spingendo anche i produttori hardware ad aggiornare i propri device a versioni di Android più recenti.

Via Android Developers

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