Nessun risultato. Prova con un altro termine.
Guide
Notizie
Software
Tutorial

Debian: è giusto pagare i volontari?

Debian. Gli sviluppatori della distribuzione, oggi dei volontari, dovrebbero essere pagati per il loro contributo al progetto?
Debian: è giusto pagare i volontari?
Debian. Gli sviluppatori della distribuzione, oggi dei volontari, dovrebbero essere pagati per il loro contributo al progetto?
Link copiato negli appunti

Gran parte del lavoro di sviluppo delle distribuzioni Linux viene svolto da volontari a titolo gratuito. I progetti gestiti interamente da community di appassionati si basano infatti sul lavoro di persone che nel proprio tempo libero si occupano di mantenere anche decine di package differenti.

Migliaia di volontari contribuiscono ad esempio allo sviluppo di distribuzioni come Debian o Arch Linux. Contribuire ad un progetto open source spesso non da accesso ad un ritorno economico diretto, ma consente allo sviluppatore di alimentare un curriculum che susciti l'interesse delle aziende in cerca di personale qualificato per l'implementazione di software e servizi.

Tuttavia, come nel caso delle grandi distribuzioni, il lavoro di sviluppo può diventare spesso molto impegnativo e richiedere parecchio tempo. Per tali motivi già da anni all'interno della community Debian si discute sulla possibilità di retribuire gli sviluppatori per il loro lavoro.

Donazioni per centinaia di migliaia di dollari

Debian è retta dalle donazioni delle grandi aziende e anche dai singoli contributi degli utenti. Ovviamente nei primi anni di vita del progetto pagare i volontari era praticamente impossibile.

I tempi però sarebbero ormai cambiati, ad evidenziarlo è lo sviluppatore Raphael Hertzog tramite un messaggio pubblicato nella mailing lists di Debian:

Perché non usare i trecento mila dollari di fondi disponibili [per pagare i volontari]? Ho saputo, da Thomas Koch, che è in arrivo anche un'altra donazione da trecento mila dollari da parte di Google.

Già 13 anni fa Anthony Towns, ex leader di Debian, aveva proposto un sistema di retribuzione del genere, cosi da accelerare lo sviluppo della distribuzione ed effettuare rilasci più frequenti.

L'idea di Towns non fu però accolta in quanto sarebbe stato necessario gestire i pagamenti al di fuori del progetto Debian e la retribuzione era prevista solo per i "core member".

Un lavoro a tempo pieno?

L'attuale leader della distribuzione, Sam Hartman, ha dichiarato di voler valutare un sistema di questo tipo e di essere aperto anche a nuove proposte.

Hartman infatti pensa che sarebbe corretto retribuire i lavoro dei volontari, in modo tale da dare l'opportunità a diverse persone di rendere lo sviluppo di Debian un lavoro a tempo pieno.

Debian può disporre di diverse donazioni annuali che arrivano da moltissime aziende, come ad esempio Google o HP. La distribuzione ha infatti una comprovata solidità finanziaria.

Lo spettro delle sponsorizzazioni

Tuttavia all'interno del progetto non tutti condividono le posizioni di Hartman. Russell Coker, developer Debian, intervistato sull'argomento dalla redazione di ITwire afferma:

Non credo che tale strada sia percorribile, cosi come non lo era diversi anni fa. Se aziende come HP decidessero di sponsorizzare Debian pagando direttamente gli sviluppatori volontari, invece di donare in modo generico, si verrebbe a creare una situazione abbastanza discutibile.

Non penso sarebbe opportuno per Debian sollecitare tali forme di sponsorizzazione.

Coker solleva infatti una questione di "conflitto di interesse" non indifferente. Se uno sviluppatore viene sponsorizzato in modo diretto da un'azienda farà gli interessi di quest'ultima o della distribuzione?

Debian, diversamente da molti altri sistemi Linux, nasce con uno spirito comunitario molto forte, tanto che la sua stessa leadership viene eletta dagli sviluppatori più attivi. Un diverso sistema di sponsorizzazioni potrebbe quindi mettere in crisi il modello comunitario della distribuzione.

Via ITwire

Ti consigliamo anche