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Raspberry Pi Compute Module 3 per l'IoT e la domotica

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Il settore dell'IoT (Internet of Things) è in costate evoluzione, quello che manca per rendere l'ecosistema davvero maturo è una serie di standard condivisi, delle API e delle librerie comuni. Senza di esse i developer di terze parti non possono implementare applicazioni valide per tutte le piattaforme e dunque il mercato non può svilupparsi velocemente.

Per questo motivo la Raspberry Pi Foundation ha recentemente deciso di rinnovare la sua offerta per tale settore aggiornando il suo embedded Compute Module con un SoC ARM più veloce in modo da aiutare developer e aziende nello sviluppo di device per l'IoT.

Il Compute Module 3 (CM3) è la nuova incarnazione del modulo lanciato in origine nel 2014 e il suo target riguarda proprio il settore industriale e le piccole aziende. È progettato per essere totalmente standalone ma può ovviamente integrarsi con piattaforme e altri device, ad esempio può essere inserito dentro una Printed Circuit Board (PCB). L'obbietto di questa board è dare tutti gli strumenti necessari a sviluppatori e aziende per realizzare dispositivi per la domotica o per l'IoT in generale.

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La Raspberry Pi Foundation ha una notevole esperienza nel settore dei device embedded e vanta una community sterminata, questi elementi uniti al grande bacino di gadget compatibili danno una marcia in più alla Compute Module 3 che sicuramente non ha nulla da invidiare ai concorrenti del settore.

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Il Raspberry Pi Compute Module 3 è dotato di un SoC Broadcom ARM BCM2837, basato su ARM Cortex-A53 da 1.2GHz 64-bit quad-core, con 1GB di memoria Ram e 4GB per il modulo eMMC integrato. La Raspberry Pi Foundation ha anche lanciato una versione Lite di questa board (CM3L) che consente agli utilizzatori di installare la propria scheda SD o memoria eMMC sul Compute Module in modo da contenere il prezzo e permettere una maggiore "personalizzazione" del device.

Via Raspberry Pi Foundation

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