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In futuro chi vorrà  navigare ancora su Internet?

Un racconto di esperienze negative.
Un racconto di esperienze negative.
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Francesco Addante ci ha segnalato un'esperienza di navigazione poco piacevole e fonte di tanti problemi. Riporto qui di seguito (e ovviamente con il suo consenso) la mail che ci ha inviato.

Se un tempo per infettarsi era necessario aprire un allegato di un'e-mail, oggi è sufficiente consultare un sito web per avere gli stessi effetti. E questo nonostante si utilizzi Firefox e si disponga di tutti gli strumenti di sicurezza necessari, tra antivirus, firewall e antispyware. Il tutto aggiornato fino all'ultima definizione di virus e con l'ultima patch fornita da Microsoft. Si potrebbe navigare impostando un alto livello di sicurezza del browser o disabilitando i javascript, ma quanto si riuscirebbe, poi, a fruire del web? Forse solo un 15%...

La mia unica colpa è stata quella di aver cliccato su uno dei siti web prodotti da una ricerca che avevo effettuato su Google per individuare dei riferimenti al mio sito.

I siti web in questione sono comunque facilmente riconoscibili per il fatto che nella url riportano, in parte, la keyword che si riferisce ai contenuti ricercati, una serie di numeri e spesso terminano con il suffisso ".info".

Trovate nelle pagine dei forum che ho linkato delle indicazioni dettagliate, insieme ad alcuni screenshot che documentano i problemi che ho avuto quando ero infetto.

Quello che sorprende è essenzialmente:

- il fatto che agganciandosi ad alcuni contenuti (duplicandoli), il sito spam pericoloso compare tra i risultati di ricerca di Google per una parola chiave specifica e può colpire chiunque;

- come si evince da questa discussione, l'autore del virus sembra aver reso irraggiungibili i siti di coloro che volevano aiutare i malcapitati. Io sono riuscito a risolvere il problema con un fix di rimozione ma altri utenti, forse perché disponevano di minori difese, hanno dovuto utilizzare con notevoli difficoltà  programmi particolari per sottrarre il proprio pc ad un malware che in realtà  si era trasformato in un rootkit;

- il trojan che si introduce a casa propria intercetta i propri dati e inizia ad accedere a sistemi come eBay e Google Adsense e comunque impedisce il regolare utilizzo da parte del legittimo utente.

Questi ultimi 2 fornitori di servizi sembrano essere predisposti a rilevarne immediatamente il rischio (falsa identità ) ma dall'altra parte l'utente deve essere capace di rimuovere il virus e riuscire a riparare ai danni provocati.

Nel mio caso, nonostante avessi debellato l'infezione, non riuscivo a sostituire la password con una nuova al mio account di eBay fino a quando non ho creato un nuovo profilo di FireFox. Inutile dire che l'assistenza dei fornitori di servizi è stata davvero inconcludente, ho rischiato di perdere 3 anni di account eBay e di non accedere più a Google Adsense.

Il fenomeno, anche per i risvolti futuri è davvero preoccupante perché può colpire chiunque e soprattutto navigatori inesperti, motivo per cui ci dovrebbe essere una maggiore assistenza da parte dei fornitori di servizi che in caso negativo potrebbero perdere i propri utenti.

Insomma, in futuro chi vorrebbe ancora navigare su Internet e usufruire dei suoi servizi se corre il rischio di andare incontro a tutti questi incovenienti del tutto incontrollabili e quasi irrisolvibili?

Cosa ne pensate? Avete mai avuto un'esperienza del genere? Come l'avete risolta?

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