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Photoshop, presto la Shake Reduction

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Novità  particolarmente interessanti si affacciano all'orizzonte di Photoshop: Adobe ha rilasciato su YouTube un piccolo teaser di una nuova funzione, la Shake Reduction, che farà  di certo felici i fotografi e i grafici di mezzo mondo. Ma c'è già  chi grida allo scandalo: la feature sarà  disponibile solo con la sottoscrizione di un abbonamento alla Creative Cloud?

àˆ dal 2011 che si parla di tecnologie di de-blur avanzato per Photoshop: prima del lancio della CS6, infatti, Adobe aveva presentato una demo stupefacente sulla possibilità  di rimettere a fuoco scatti mossi, il tutto con un solo click. La funzione non ha fatto però la sua apparizione nel successivo lancio di Photoshop CS6, lasciando gli esperti di settore decisamente delusi. Ora lo strumento pare essere pronto per il pubblico, così come dimostrano le parole di Zorana Gee, senior Photoshop Product Manager, apparse su YouTube.

Nel filmato, l'esperta rivela al pubblico delle piccole anticipazioni sulla funzione Shake Reduction, che verrà  introdotta in Photoshop CS6 nel menu dedicato ai filtri di nitidezza. La donna mostra lo scatto sfocato di alcuni fiori, attiva la funzione e - quasi per magia - Photoshop ne rende una versione a fuoco, definita, senza nessun artefatto visivo. Da quanto è possibile apprendere dai pochi secondi di girato, il software di fotoritocco prende un'area dell'immagine da modificare, ne analizza la natura del movimento e quindi applica i cambiamenti all'intera fotografia. L'operazione non richiede più di pochi secondi e per l'intero processo serve solo un singolo click dell'utilizzatore.

La funzione Shake Reduction, così come si apprende dal video, sembra verrà  lanciata il prossimo 6 maggio in concomitanza con Adobe Max. Ancora sconosciute, però, sono le modalità  di rilascio: l'ipotesi più probabile è che vi sia un aggiornamento per Photoshop CS6, ma all'orizzonte pare si stia palesando la possibilità  che la tanto attesa feature possa essere concessa solamente a chi ha sottoscritto - o sottoscriverà  - un abbonamento alla Creative Cloud. Come andrà  a finire è ancora presto per poterlo dire, ma in Rete c'è già  chi protesta per questa eventualità .

Fonte: The Next Web

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