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PackageKit: lo status dei lavori

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PackageKit è un layer che si interfaccia con i vari gestori dei pacchetti delle distribuzioni e permette in modo semplice di gestire i pacchetti delle nostra installazione, compresi gli update, in modo simile a quello che fa il famoso Synaptic su Debian. Il progetto PackageKit mira a diventare lo standard in modo tale da avere su ogni distribuzione Linux un unico sistema "frontend" per gestire i pacchetti.

Tuttavia a distanza di anni dall´inizio dei lavori su PackageKit il progetto non ha ancora raggiunto il suo scopo; uno degli sviluppatori, Matthias Klumpp, ha recentemente pubblicato un post sul suo blog personale nella quale descrive la situazione attuale del progetto.

In sostanza PackageKit ha avuto un discreto successo, infatti è utilizzato da gran parte delle distribuzioni Linux, come ad esempio Fedora e OpenSuse, tuttavia è quasi del tutto assente su Ubuntu perché Canonical ha spinto molto sul suo Software Center.

Il problema con le varie distribuzioni che usano PackageKit riguarda le API, infatti gran parte delle distribuzioni implementano ancora la versione 0.7 delle API mentre da tempo è disponibile la release 0.8 che porta con sé un notevole miglioramento prestazionale e vari giovamenti nella gestione dei pacchetti. La distribuzione che si è dimostrata più all´avanguardia dell´uso di PackageKit è OpenSuse, infatti con l´introduzione di Zypper le API 0.8 sono supportate nativamente.

Il grosso del lavoro del team di PackageKit adesso si concentra su Appstream un tool capace di creare applicazioni simili al Software Center di Ubuntu, con screenshot. sistema di rating interno e database condiviso, tuttavia il programma è sprovvisto di un fronted grafico che di solito viene sviluppato dalle distribuzioni ma nella gran parte dei casi lo sviluppo di tali frontend è in stallo perché per funzionare Appstream necessità delle nuove API di PackageKit.

Ma si intravede una via d´uscita infatti il progetto KDE ha rilasciato il suo frontend chiamato Apper (KDE PackageKit frontend), in questo modo adesso la gestione grafica dei pacchetti è slegata dalle singole distribuzioni ed è delegata all´ambiente grafico che l´utente sceglie di usare. Soluzione molto comoda, visto che i team delle singole distribuzioni spesso non hanno sviluppatori dedicati ai fronted grafici, al contrario lo sviluppo di tool e frontend è il pane quotidiano dei developer dei desktop enviroment.

Anche il progetto GNOME sta andando nella stessa direzione e sta sviluppato il suo frontend e lo stesso sta facendo il team di Elementary OS. Matthias Klumpp è in contatto con Freedesktop, l´ente che dovrebbe tutelare gli standard nel panorama GNU/Linux, in modo tale da migliorare la documentazione disponibile e per aiutare le distribuzioni nel passaggio ad Appstream.

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