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6 luoghi comuni che fanno preferire Wordpress

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Una volta era Joomla, oggi è WordPress: il mercato incorona sempre di più il popolare CMS, con dati secondo i quali quasi 1 utente su 2 usa WordPress per sviluppare (o far sviluppare) il proprio sito Web. Altre fonti riportano un 55%, ma il dato in sé non è molto interessante.

Ciò che conta è la costante diffusione di questo CMS, a volte in un'ottica corretta e a volte meno. Lungi dal voler criticare o sminuire un'applicazione che rappresenta da anni un punto di riferimento per lo sviluppo di blog e magazine, in certe circostanze il suo utilizzo è erroneamente dovuto ad alcuni luoghi comuni che sembrerebbero duri a morire.

Durante i nostri corsi in aula capita di ascoltare spesso esperienze e testimonianze riguardo a clienti e sviluppatori, soprattutto sull'utilizzo di WordPress. Ecco 6 frasi ricorrenti riguardo al perchè si sia scelto WordPress, ma che secondo il mio parere non reggono a sufficienza:

  1. Lo conosciamo bene.
    La scelta a volte si basa sulla familiarità. Il cliente magari ha già avuto esperienza con il backend di WordPress in altri contesti e vuole riciclare questa familiarità acquisita pretendendo uno strumento che non gli richieda di imparare qualcos'altro. In alcuni casi la scelta è dettata dall'esigenza di riciclare una competenza acquisita da parte di uno sviluppatore ("so usare questo = usiamo questo perchè non voglio imparare altro"). L'errore nasce dal non scegliere in base ad un progetto, rischiando di usare uno strumento sovradimensionato all'obiettivo.
  2. Si installa in soli 5 minuti!
    Questa frase proviene più da sviluppatori in erba o dai fai-da-te. E' vero che l'installazione richiede poco tempo, ma ci sono tanti altri step di ottimizzazione da compiere per ottenere un risultato soddisfacente (una su tutte: ottimizzare le operazioni di caching). Tutto ciò non richiede 5 minuti. Più che un errore di fondo, perché di errore vero e proprio non si tratta, si parte da una considerazione non pertinente. Come scegliere un paio di scarpe in base alla velocità nel potersi allacciare le stringhe...
  3. Lo usano tutti e ci realizzano di tutto!
    Il fatto che sia usato da tutti non rende automaticamente WordPress la soluzione migliore. Un sito statico di poche pagine si porterà in "eredità" un set di strumenti e funzioni inutili, dedicati al blogging, caricando l'uso di CPU e memoria senza un reale motivo.
  4. E' free ed ha tante risorse gratuite.
    E' vero che WordPress è free, ma non lo sono anche altri CMS altrettanto popolari? Anche qui si parte forse da una considerazione che non può essere discriminante. Ci sono si tante risorse gratuite (temi, plugin, ecc.) ma non sono sempre garanzia di qualità, soprattutto i temi che possono contenere codice maligno nascosto.
  5. Un sito in WordPress si posiziona meglio.
    I plugin SEO per WordPress possono aiutare a tenere automaticamente sotto controllo alcuni parametri e fattori, nonché a dare alcune indicazioni sul da farsi. Tutte procedure che possono essere eseguite manualmente (o con l'ausilio di software SEO di terze parti) e su siti di qualunque fattura tecnica. Non credo che alcun plugin possa contribuire alla stesura semantica di contenuti o possa progettare una struttura del sito SEO-oriented. Ogni nuovo plugin non farà altro che appesantire il rendering finale, inoltre, feature SEO classiche, come l'URL rewrite, non sono esclusiva di WordPress.
  6. Si aggiorna in automatico.
    Questa affermazione (vera), oltre a non essere anch'essa appannaggio esclusivo di WordPress, comporta diversi rischi di compatibilità con quanto sviluppato e soprattutto con quanto installato. Plugin fatti male potranno risentire degli update e smettere di funzionare. E' sempre necessario un test in locale prima di mandare tutto in produzione, evitando quindi per quanto possibile gli aggiornamenti automatici.

In conclusione: WordPress rimane un ottimo strumento per realizzare blog e magazine. Grazie alla consolidata gestione delle pagine statiche e dei menù di navigazione si presta anche a realizzare "siti vetrina" (scelta che sembrerebbe sempre più diffusa). Preferenza a parte infatti, sarebbe doveroso analizzare in modo corretto le motivazioni che ci porteranno alla preferenza di un CMS piuttosto che un altro, in un'ottica di qualità del risultato finale.

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