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WhatsApp: la nuova privacy policy è illegale?

Una recente azione legale intrapresa in Germania rischia di rendere illecita la nuova privacy policy di WhatsApp.
WhatsApp: la nuova privacy policy è illegale?
Una recente azione legale intrapresa in Germania rischia di rendere illecita la nuova privacy policy di WhatsApp.
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WhatsApp è recentemente balzato agli onori della cronaca a causa della scelta particolarmente controversa di aggiornare la sua privacy policy. Le modifiche previste da tale aggiornamento consentirebbero infatti a Facebook di aggregare i dati degli utenti provenienti da tutti i suoi servizi (incluso quindi WhatsApp, con buona pace degli utilizzatori).

Qualche giorno fa si è aggiunto un nuovo tassello a questa vicenda, che rischierebbe di rendere illegale la distribuzione della nota app di messaggistica in alcuni paesi.

La nuova privacy policy di WhatsApp

Secondo un recente articolo pubblicato su Bloomberg, un'autorità tedesca che si occupa della normativa sulla privacy ha avviato un procedimento contro Facebook e la scelta di procedere con l'aggiornamento della sua privacy policy. L'obiettivo è proprio quello di impedire a Facebook la possibilità di aggregare i dati provenienti dalle attività degli utenti su WhatsApp, temendo che la società li possa utilizzare al fine di espandere la propria attività di marketing e pubblicità.

Stando alle dichiarazioni di Johannes Caspar, responsabile della suddetta azione legale, "attualmente c'è motivo di credere che le disposizioni sulla condivisione dei dati tra WhatsApp e Facebook siano destinate ad essere applicate illegalmente, a causa della mancanza di consenso volontario e informato da parte degli utenti. Al fine di prevenire la condivisione illecita di dati, e porre fine alla pressione illegale sul consenso di milioni di persone, è stata avviata una procedura amministrativa formale per proteggere tutti gli utenti interessati".

Quando si deciderà?

L'obiettivo di Caspar è quello di raggiungere una decisione prima del prossimo 15 maggio, data in cui gli utenti dovranno accettare la nuova privacy policy, oppure smettere di usare WhatsApp. Va detto, comunque, che con ogni probabilità (almeno per il momento) l'eventuale decisione si applicherebbe ai soli utenti residenti in Germania; non è tuttavia da escludere la possibilità che una tale scelta scateni una serie di "reazioni a catena" nei legislatori di altri paesi (europei e non).

È interessante sottolineare che lo stesso Johannes Caspar è noto per aver già ottenuto, quattro anni fa, una sentenza simile contro Facebook per evitare l'aggiornamento dei termini e dei servizi di WhatsApp, in cui venivano introdotte altre modifiche riguardanti sempre la condivisione delle informazioni tra le società di Facebook. Da allora, nonostante le azioni legali intraprese da Facebook, la condivisione dei dati tra Facebook e WhatsApp è stata limitata in maniera più significativa in tutti gli stati dell'Unione Europea, rispetto a quanto succede in altre regioni.

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