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Quanto é cambiato il web design?

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Si parla sempre più spesso di responsive web design, di scheumorfismo, di grafiche flat, di ottimizzazione per device portatili e molto altro ancora. Ma ci si è davvero soffermati a capire quanto il Web sia cambiato dalla sua nascita e, di conseguenza, quanto si sia modificata nel tempo la sua progettazione? La redazione di Smashing Magazine ha voluto tirare le somme di questo processo evolutivo con dei consigli per il futuro.

Se si pensa al Web così com'era alla fine degli anni '90, è ovvio e naturale trovarne immense differenze rispetto al mondo odierno. Eppure vi sono degli elementi che continuano a non essere presi in dovuta considerazione, soprattutto in un'ottica futura che spinge fortemente alle progettazioni responsive. E il tutto sembra correlato a un'unica, ma macroscopica, rivoluzione: la navigazione mobile. Eccone un breve excursus:

  • Risoluzione: dai 640 pixel di larghezza degli anni '90 ai 1024 del 2005, passando per gli 800 del duemila. La risoluzione a schermo è sempre andata in crescendo e oggi di media è attorno ai 1200x800 pixel per i laptop, con exploit di 1900x1080 per i desktop o addirittura superiori per i pannelli Retina. Nel 2007 però, con la nascita di iPhone e di tutto il mondo della navigazione mobile, le dimensioni schermo si sono moltiplicate all'infinito, tanto che oggi spesso la lunghezza è maggiore della larghezza. La molteplicità  di alternative è stato uno dei letimotiv alla base del responsive web design: con una realtà  così complessa, il designer non deve più trovare una risoluzione fissa, bensì un sistema che si adatti automaticamente a qualsiasi tipo di display;
  • Interazione: per quasi 20 anni si è dato per scontato che l'interazione tipica tra utente e sito Web avvenisse grazie al mouse. Con l'esplosione di smartphone e tablet touch, però, questa prospettiva è stata completamente ribaltata. E crea problemi non di poco conto per chi progetta un sito Web, perché link, pulsanti, menu a tendina gestibili con un mouse sono raramente comodi su uno schermo al tocco. Un designer moderno non può più ignorare un'interfaccia onnicomprensiva, che sia contemporaneamente adatta a entrambe le esigenze;
  • Velocità : nel primo decennio degli anni 2000 sono esplosi dei siti web dalla grafica ricca e pesante, sulla base della larghissima diffusione della banda larga in sostituzione delle connessioni via modem analogico. E così le immagini si sono fatte sempre più grandi, i contenuti video sempre più imponenti, anche il blog più banale è diventato un macrocosmo di informazioni. L'arrivo dei device da taschino, però, ha cambiato nuovamente questa prospettiva: sebbene le connessioni 3G e 4G garantiscano ottime velocità , non sono altrettanto soddisfacenti in fatto di stabilità . Inoltre, ogni contratto telefonico è associato a un monte mensile di traffico ben preciso, è quindi dovere del designer bilanciare perfettamente il peso delle pagine affinché siano fruibili anche in mobilità ;
  • Potenza: l'assunto di base del webdesign dei primi anni '10 è stato l'aumento delle risorse sfruttate dai siti, data la potenza dei processori di anno in anno sempre più alta per i computer. Così si è forse abusato di Flash e di molti altri plugin - come quelli 3D - che costringono il browser a un super-lavoro. Per quanto versatili, i prodotti mobile non sono così avanzati in capacità  di calcolo, tanto che sia il mondo iOS che recentemente l'universo Android hanno deciso di fare a meno delle soluzioni più ingombrati, come appunto Flash. In un'ottica di responsive webdesign, percià, il futuro spingerà  sempre più alla semplificazione;
  • Colori: vi è un fatto largamente ignorato negli anni dalla gran parte dei designer, anche perché di impossibile controllo esterno. Stiamo parlando della calibrazione dei colori del monitor, data per scontata perché effettivamente non si ha la possibilità  di scoprire se il display dell'utente sia correttamente regolato. E poi vi è sempre il mondo mobile, con la sua moltitudine di pannelli - dagli LCD agli AMOLED, passando per gli IGZO - tutti dalle tonalità  fra loro diverse. Come regolarsi, allora? L'unica possibilità  per il designer è quella di testare la propria realizzazione su schermi diversi - soprattutto quelli economici - per avvicinarsi per approssimazione a delle tonalità  che siano da tutti condivise. E magari rimuovere gradazioni, sfumature e ombreggiature non correttamente visualizzate su device di fascia bassa, che potrebbero rovinare il look & feel del sito.

Fonte: Smashing Magazine

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