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Quiz: come reagiresti?

Riflessione ironica su una questione importante: il diritto all'oblìo, il diritto alla privacy, il diritto ad un serio motore di ricerca: dove finisce un diritto e comincia l'altro.
Riflessione ironica su una questione importante: il diritto all'oblìo, il diritto alla privacy, il diritto ad un serio motore di ricerca: dove finisce un diritto e comincia l'altro.
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Leggi qui (clicca subito, continuerai dopo con il quiz), quindi rispondi alla seguente domanda:

In passato hanno parlato male di te sul web. Tutti ti hanno puntato il dito contro, sicuri della tua colpevolezza. Hai faticato a far valere le tue ragioni, ma alla fine la giustizia umana ha prevalso: accuse cadute nel nulla, è tuo diritto rivendicare la tua immacolata posizione. Poi cerchi il tuo nome su Google (senza ego-search i motori farebbero la metà  del proprio traffico...) e ritrovi quella vecchia storia nelle prime posizioni a macchiare la tua immagine online. Eppure il tempo ti aveva dato ragione!

a) Ignori il fatto, perchè chi è realmente abile nel compiere una ricerca arriverà  comunque al giusto risultato e comunque prima o poi quelle pagine sono destinate a scomparire

b) Chiedi ai siti indicizzati che pubblichino immediatamente e nella stessa pagina una evidente smentita ed un aggiornamento dei fatti, affinchè chi legge sappia la verità 

c) Attribuisci la colpa al motore di ricerca e pretendi che compaia solo la tua raccolta su flickr, il tuo blog e la pagina in cui la tua azienda elogia il tuo operato

(Segue la soluzione)

Se hai risposto A
sei fiducioso nelle dinamiche della rete. La tua fede incrollabile nella giustizia ti proietta verso una bilancia divina che tutto vede, che premia e che punisce, che determina un ordine del mondo per cui il bene verrà  sempre a prevalere sul male. Mal che vada sai che Naoto Date, Haran Banjo e Goemon Ishikawa ti verranno in soccorso. In caso estremo sai che puoi contare sull'A-Team.

Se hai risposto B
tieni alla tua immagine, temi che tutto il tuo vicinato andrà  a cercarti su Google e sei sicuro che il tuo secsappil possa risultarne pesantemente penalizzato. Ti armi di blocco note, ti segni tutti i siti che ti puntarono contro il macete ed inizi ad inviare richiesta di rettifica con petto rigonfio e sguardo pieno d'orgoglio. Gli occhi sono pieni di vendetta, ma tanto l'occhio in una mail non si vede. Jessica Fletcher è il tuo modello di vita. Sei pronto ad elogiare chiunque pubblichi la tua smentita, sperando poi che Google indicizzi proprio quella parte (per cui ripeterai varie volte il tuo nome affiancato a sostantivi pregni di virtù umane)

Se hai risposto C
Google ce l'ha con te, ne sei sicuro. Perchè ha indicizzato quelle pagine e non la poesia che hai messo su tre anni fa? Perchè non vede la pagina del tuo immacolato curriculum e si ostina invece a riportare tutte le falsità  che ti hanno circondato? Perchè Google non si fa i fattacci suoi? Ma come fa Google a non capire che quella è acqua passata? Dov'è il pulsante dell'autodistruzione? Dov'è il numero di telefono di Larry Page? Devi chiamarli, devono subito mettere una foglia di fico lì davanti perchè le vergogne, anche se non c'è peccato, vanno nascoste. Altrimenti chiamerai subito Perry Mason e lui saprà  come incastrarli.

Riflessione ironica sul tema, spero però suggerisca il fatto che la questione sia ben più importante di quanto non possa apparire e che la cosa non è affrontabile con poche righe. Per questo non l'ho voluta affrontare. La privacy è una cosa importante così come lo è il servizio di un motore di ricerca, sarebbe un guaio se una delle parti dovesse perdere parte del proprio status. Ben venga ogni approfondimento sulla questione, ben venga l'incontro tra Garante e Google.

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