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Linux vola con i droni della marina USA

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Che i campi di applicazione di Linux in quasi 21 anni di attività stiano raggiungendo obiettivi sempre più numerosi e variegati, è indubbio. Ma che da server e smartphone la creatura di Linus Torvalds potesse giungere con successo anche l´applicazione in campo militare, non era forse tra i piani previsti.

La notizia è abbastanza recente, e dà sicuramente da pensare: la marina militare degli Stati Uniti ha infatti stipulato un contratto da oltre 28 milioni di dollari con Raytheon per installare Linux sulla flotta di droni VTOL (vertical take-off and landing, letteralmente "decollo e atterraggio verticale"), diventando il successore di Windows a seguito di un episodio piuttosto imbarazzante per la Air Force statunitense.

La decisione, maturata lo scorso gennaio, è derivata dal fattore sicurezza: nel settembre 2011 infatti, come segnalato da The Register, il sistema di controllo al suolo della Creech Air Force Base in Nevada - basato sul sistema operativo di casa Microsoft - è stato infettato da un malware progettato per il furto di credenziali e non un keylogger - come dichiarato dall´Air Force Space Command - ma prontamente isolato dal sistema.

L´operazione di conversione, il cui termine è previsto per febbraio 2014, riguarda il drone MQ-8B Fire Scout che costituirà una flotta di ben 168 unità; alcuni di essi sono già  impiegati nei Caraibi per stanare spedizioni illegali di droga, mentre per altri sarà previsto l´equipaggiamento con razzi da 70mm secondo necessità per altre missioni. Il software coinvolto per la realizzazione di questo sistema di controllo, assicura il Dipartimento della Difesa, sarà compatibile con quanto stabilito dalla GPLv3.

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