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Video: massimizzare la resa sui social

Alcuni consiglio per massimizzare la resa dei video sui social network, soprattutto a scopo promozionale: ecco qualche idea utile.
Video: massimizzare la resa sui social
Alcuni consiglio per massimizzare la resa dei video sui social network, soprattutto a scopo promozionale: ecco qualche idea utile.
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I video hanno acquisito sempre più importanza per le strategie di promozione social, soprattutto nel corso di questo 2018 ormai al termine. Molte aziende hanno deciso di affidarsi a questo formato per presentare prodotti o servizi, ma anche semplicemente per proporre contenuti virali che, indirettamente, potessero generare passaparola sul marchio. Eppure vi sono degli elementi da tenere in debito conto quando si lancia un filmato su piattaforme come Facebook, Instagram e Twitter, per massimizzarne la resa.

Naturalmente, a guidare la propria strategia saranno soprattutto gli obiettivi che si desidera raggiungere e il target di riferimento, tuttavia esistono dei consigli che possono essere seguiti praticamente in ogni situazione. Di seguito, qualche idea.

Focus sulla storia

Pur condividendo una durata simile, i video per i social network risultano molto differenti dalla normale comunicazione pubblicitaria, ad esempio quella che si è soliti vedere in TV. Per quanto si cerchi di sponsorizzare un prodotto o un servizio, sulle piattaforme social sono la storia e il racconto che hanno la meglio.

Filmati dove vengono semplicemente mostrati i prodotti, come in una sorta di vetrina virtuale, hanno scarse possibilità di attirare l'attenzione dei consumatori. Al contrario, storie in cui gli utenti si possano identificare, interviste, recensioni e animazioni possono alimentare una condivisione virale. Non deve mai mancare un pizzico di ironia, soprattutto prestando attenzione al lancio nello status.

No alle introduzioni

I contenuti sui social vengono fruiti in modo molto veloce e, per questa ragione, è necessario catturare l'attenzione degli iscritti il prima possibile. Secondo i dati raccolti da HubSpot, i primi 10 secondi sono cruciali affinché l'utente non interrompa la riproduzione, soprattutto su mobile. Per questa ragione, è sconsigliato inserire nei propri filmati sigle o introduzioni, poiché potrebbero spingere l'utente a chiudere il player. Se le sigle sono necessarie, è meglio inserirle come breve pausa dopo i primi 30 secondi.

HubSpot ha fornito anche delle durate ottimali a seconda della piattaforma: la media è di 26 secondi per Instagram, 45 per Twitter, un minuto per Facebook e due minuti per YouTube. Senza una strategia vincente per catturare l'attenzione, al trentesimo secondo si perde dal 30 al 50% dei propri utenti.

Distribuzione nativa

Per massimizzare il successo dei propri video, soprattutto in termini di condivisioni, è necessario puntare su una distribuzione nativa. I vari social network, in particolare per l'inserimento in feed e timeline, sembrano conferire più peso ai filmati caricati direttamente sulla piattaforma anziché ricorrere a strumenti esterni.

In questo senso, non bisognerà quindi condividere un video di YouTube o Vimeo su Facebook, ma bisognerà caricarlo direttamente sulla propria pagina all'interno del social network. Questo può comportare un lavoro aggiuntivo - un upload multiplo e ripetuto su tutti i servizi che si utilizzano - ma garantisce i migliori risultati.

Attenzione anche al formato: Facebook e Instagram, per la natura del loro feed, sembrano massimizzare i video quadrati, soprattutto su mobile. Twitter, invece, preferisce delle proporzioni classiche, anche perché conferisce molto spazio al tweet di didascalia.

Call to action

Per ottimizzare la resa di un video social, può essere utile ricorrere a delle call-to-action, da inserire nello status per indirizzare l'utente verso un sito esterno, stimolando così le conversioni o l'approdo su uno store online. La call-to-action dovrà sempre risultare comprensibile e, inoltre, bisognerà chiedere una singola azione per ogni video, per evitare confusioni.

Naturalmente, si dovranno esplicitare le finalità del proprio intervento, perché i social potrebbero interpretare come spam o clickbait frasi poco chiare. Un semplice "clicca qui" potrebbe portare a conseguenze negative, meglio quindi spiegare accuratamente all'utente cosa propone il link, dove si verrà indirizzati e a quale scopo.

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