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Linee guida per un CMS casalingo: non reinventare la ruota

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"Reinventing the wheel", questo significativo detto, che invita a non sprecare il proprio tempo nell'inventarsi soluzioni già  esistenti, è stato spesso utilizzato nel settore dei CMS, in particolare per giustificare la chiusura di alcuni progetti (il defunto Payago può essere un esempio abbastanza significativo) i cui sviluppatori si sono semplicemente accorti di lavorare su qualcosa già  proposto in tutte le salse.

"Reinventing the wheel" è un detto che può generosamente essere applicato sia ai CMS open source, che spesso coinvolgono grandi comunità , sia al lavoro di molti sviluppatori, che preferiscono le soluzioni "from scratch", ricreando da zero la propria applicazione ogni volta che si trovano a realizzare un nuovo progetto.

A questo proposito propongo la lettura di un interessante articolo di Larry Dignan, comparso sulle pagine di Zdnet, il cui titolo è abbastanza significativo: "WordPress vs. an army of clunky content management systems".

Una grande realtà  della Rete come Zdnet avrebbe potuto commissionare un CMS appositamente realizzato per la redazione dei propri blog; invece ha deciso di optare per una soluzione molto semplice come l'utilizzo di WordPress:

If there's an open source option that has rich features why would you spend time building the same thing?

L'autore, tra l'altro in modo abbastanza simpatico, se la prende contro una "patologia" da sviluppatore (e non solo) che chiama "let's build our own CMS disease" che porta alla creazione di veri e propri "custom CMS monsters" il cui risultato finale è spesso quello di aver reinventato la ruota dopo tantissime ore di lavoro e investimenti economici non di rado consistenti.

Dignan riassume questa patologia in una discussione in cui il committente richiede allo sviluppatore un CMS dotato di determinate caratteristiche (una tra tutti: i feed RSS), la risposta dello sviluppatore è "Lo posso creare" e non "esiste già  qualcosa che fa al caso tuo". Da qui la genesi del "Frankenstein content system".

In fin dei conti, si tratta di un post intelligente da leggere come spunto per guarire da una patologia che, forse, non colpisce solo gli sviluppatori d'oltreoceano.

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