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Android: Microsoft denuncia Google all’antitrust europeo

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In una mossa dal sapore alquanto ironico, Microsoft (assieme, tra le altre, a Nokia e Oracle) ha inoltrato un reclamo contro Google presso l´antitrust dell´Unione Europea. Come noto, la Microsoft è stata ripetutamente condannata in passato a ingenti pene pecuniarie dall´ente per la concorrenza europeo a causa dell´inclusione in Windows del suo browser Internet Explorer e di Windows Media Player, ma quello che colpisce è che il motivo del reclamo contro Google è essenzialmente identico alle colpe che le sono state riconosciute in quelle celebri sentenze.

Il reclamo della Fairsearch Europe (questo il nome del gruppo di corporation che stanno collettivamente inoltrando il reclamo) non riguarda Android, che non presenta particolari problemi di licenziamento essendo rilasciato sotto licenza Apache. Il meccanismo di licensing sotto accusa (chiamato senza mezzi termini "cavallo di troia") è quello delle Google App incluse in Android, come Youtube, Gmail, Maps e, ovviamente, il Google Play Store. Gli OEM che desiderino licenziare le applicazioni mobile di Google su Android sono necessariamente costretti dai termini imposti da Google non solo a licenziarle tutte quante in blocco ma anche a darle uno spazio prominente nelle impostazioni predefinite.

Questa è una pratica che fornisce a Google un evidente vantaggio competitivo, scorretto dal punto di vista di Microsoft: anche qualora il produttore volesse esclusivamente accesso al Play Store, con questo sistema di licensing Google riesce comunque a spingere l´uso di tutti i suoi altri servizi. È lecito suppore che a Redmond sappiano di cosa parlano, considerando che è lo stesso sistema con cui Internet Explorer ha conquistato il 90% del mercato: prima delle maxi-multe per un totale di oltre un miliardo di euro, non era possibile per i vendor di PC offrire Windows privo di IE e Windows Media Player.

È ancora presto per stabilire come si svilupperà la faccenda, ma è evidente che una condanna è tutt´altro che improbabile, visto il precedente, e che Google si troverebbe costretta a ripensare molto del suo modello di business attorno ad Android. Per gli utenti però, potrebbe essere una netta vittoria, nel caso portasse anche alla possibilità di installare il Google Play Store come un semplice apk esterno.

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