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Google Stadia: un modello di business davvero vincente?

Google Stadia non offrirà l'accesso a una libreria infinita di giochi, l'utente dovrà acquistarli singolarmente: un modello che funzionerà?
Google Stadia: un modello di business davvero vincente?
Google Stadia non offrirà l'accesso a una libreria infinita di giochi, l'utente dovrà acquistarli singolarmente: un modello che funzionerà?
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Google ha finalmente svelato tutti i dettagli di Stadia, un servizio di cloud gaming che strizza l'occhio non solo ai videogiocatori più sfegatati, ma anche e soprattutto al casual gamer. Non dovendo dotarsi di una costosa console, poiché il rendering del gioco avviene sulla nuvola, in molti probabilmente sceglieranno questa soluzione per le loro necessità d'intrattenimento. Eppure, nonostante le ottime premesse di qualche mese fa, la presentazione sta sollevando qualche dubbio, soprattutto sui social network.

Il modello di business voluto da Google sarà quindi vincente, anche in vista di un'agguerritissima concorrenza?

Stadia: funzionamento, dispositivi e prezzi

Google Stadia è un servizio di cloud gaming che permette di giocare al proprio videogioco preferito su qualsiasi dispositivo compatibile, senza necessariamente dotarsi di una console di ultima generazione. L'intero rendering avviene sul cloud e, grazie a tecnologie di ottimizzazione del lag e alle moderne connessioni a banda larga, all'utente viene semplicemente rimandato un flusso video in tempo reale.

Il sistema è compatibile con la Stadia Founder's Edition - un joypad collegato a Google Chromecast - ma anche su laptop, PC, smartphone Android e molti altri device. Come è facile comprendere, Stadia renderà accessibili giochi di ultimissima generazione anche su device non particolarmente performanti, come vecchi laptop o terminali mobile.

Il servizio prevede due diversi piani: lo Stadia Pro, a 9.99 euro al mese, e lo Stadia Base gratuito. Con il pacchetto a pagamento è possibile approfittare di uno stream in 4K fino a 60 fps, mentre quello gratuito si ferma al 1080p sempre a 60 fps, in più Stadia Pro comprende la possibilità di approfittare di una piccola selezione di giochi gratuiti.

Fatta eccezione per questi titoli offerti gratuitamente agli utenti Stadia Pro, entrambi i piani comportano l'acquisto di ogni singolo gioco.

Niente modello Netflix

La questione che sta facendo più discutere sui social network, forse dovuta a qualche misunderstanding a seguito della primissima presentazione del servizio qualche mese fa, è l'assenza di un modello di vendita in stile Netflix.

Il paragone non è ovviamente sui contenuti, ma sulle modalità di distribuzione: la maggior parte degli utenti social, infatti, aveva inizialmente scommesso sulla possibilità di accedere senza limiti a una grande libreria di titoli, previo il pagamento di una quota mensile. Così non sarà: fatta eccezione per qualche titolo gratuito di Stadia Pro, ed eventuali sconti promozionali, l'utente dovrà acquistare l'accesso a ogni videogioco di proprio interesse.

È Jack Buser, a capo della divisione giochi di Google, a spiegarlo a The Verge:

venderemo questi giochi come qualsiasi altro negozio digitale

Dato questo modello di business, perché un videogiocatore dovrebbe preferire Stadia a una classica console o a un normale computer? Per quanto Stadia sia più versatile - permette di giocare anche in mobilità, oppure su dispositivi non più giovanissimi - ha ovviamente dei limiti rispetto a una comune soluzione. Innanzitutto è dipendente dalla stabilità della rete - 10 Mbit/s per il 720p, 20 per il 1080p e 35 per il 4K, il tutto con ping il più basso possibile - e prevede cap sugli FPS a seconda del piano sottoscritto.

Dovendo acquistare singolarmente ciascun gioco, per l'utente finale potrebbe avere più senso la classica digital delivery, che assicura anche il gioco offline e non prevede limiti di qualità e FPS, se non quelli fisici del proprio hardware.

Ancora, è lecito chiedersi se questa scelta sarà in grado di affrontare la concorrenza sul mercato: le indiscrezioni su xCloud di Microsoft parlano già di un subscription-model con una buona libreria di titoli compresa nel costo mensile, mentre Playstation Now sta affilando le unghie per orientarsi nella stessa direzione.

Non resta che attendere l'evoluzione del mercato.

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