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moonOS 4, una derivata di Ubuntu con gerarchia dei file personalizzata

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moonOS, distribuzione basata su Ubuntu Linux della quale non ci siamo mai occupati in passato, giunge alla sua release 4, nome in codice NEAK. Ciò che contraddistingue questo sistema tra tanti (per lo più assolutamente inutili) fork o spin Ubuntu sono alcune scelte progettuali che per la loro peculiarità (in ambiente Linux) non mancheranno certamente di innescare ben più di qualche discussione tecnica.

Sotto il desktop GNOME (in luogo di E17 della precedente versione 3) con Docky che sostituisce il pannello inferiore dello stesso GNOME, icone Faenza e font Droid, pulsa un kernel Linux con 2.6.35 modificato con la famosa magic patch che molto ha incuriosito i nostri lettori giusto qualche tempo addietro.

Le novità circa le scelte progettuali arrivano, invece, con l´utilizzo di una propria gerarchia sui file che, contrapponendosi al Filesystem Hierarchy Standard (la disposizione dei file cui pressoché ogni distribuzione Linux si è conformata), vede tutti i file di sistema sotto la cartella /System (eseguibili in /System/Executables, librerie in /System/Libraries, settings in /System/Settings e via discorrendo).

Per evitare però l´assoluta incompatibilità con ogni sistema di packaging esistente, la nuova gerarchia è semplicemente montata "sopra" quella standard con un mount tipo bind (che permette di avere un filesystem montato in due posizioni diverse).

Ma la reale peculiarità del progetto non è nemmeno quella appena descritta, bensì la scelta, anch´essa dal sapor di Mac OS X, di utilizzare AppShell (attualmente in via sperimentale e per pochissimi programmi), tecnologia che promette l´installazione di un programma sul sistema con una semplice copia, al pari delle Portable Linux Apps, ad esempio o del già citato Mac OS X (il quale utilizza e monta "al volo" immagini di filesystem).

Il tutto senza doversi preoccupare delle dipendenze non soddisfatte, ma con buona pace sia dell´assoluta stabilità del sistema (contrapponendosi a Debian, dove il sistema e tutti i suoi componenti vengono meticolosamente testati prima di esser definiti stabili) che della sicurezza: chi aggiorna automaticamente il programma? Sempre e solo l´utente, come, per tutti i programmi applicativi (salvo gestione diversa ad opera degli stessi), avviene nel medioevo Windowsiano.

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