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Libra: blockchain sì ma "permissioned"

Libra non funziona come una criptovaluta tradizionale, da qui il rischio di una moneta digitale controllata da un'azienda.
Libra: blockchain sì ma
Libra non funziona come una criptovaluta tradizionale, da qui il rischio di una moneta digitale controllata da un'azienda.
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A fine maggio Facebook ha confermato l’arrivo della sua nuova cryptovaluta, chiamata Libra, il cui rilascio è previsto entro i primi mesi del 2020.

Il nuovo progetto di Mark Zuckerberg è molto ambizioso ma fin da subito ha suscitato delle perplessità tra gli esperti del settore. Dubbi che hanno avuto seguito anche all'interno del Congresso americano che ha chiesto all'azienda californiana di fermare lo sviluppo del progetto fino al termine delle analisi svolte dalla commissione parlamentare dei servizi finanziari.

A intimare lo stop è stata la deputata democratica Maxine Waters, presidente dell'house committee on financial services, tramite una lettera dove vengono spiegate le motivazione di tale provvedimento:

Visto che Facebook ha già nella sue mani più di un quarto della popolazione mondiale, è imperativo che Facebook e i suoi partner cessino immediatamente i piani d'implementazione e distribuzione [di Libra] fino a quando le agenzie federali ed il Congresso non avranno esaminato le possibili problematiche [derivate dall'introduzione della cryptovaluta nel mercato] e introdotto le giuste regolamentazioni.
Durante questa moratoria intendiamo esaminare tutti i possibili rischi ed i potenziali benefici delle attività basate sulle criptovalute ed esplorare nuove soluzioni legislative.

Facebook può vantare partner di alto rilevo com: Visa, Lyft, Vodafone e Coinbase. Tuttavia i legislatori americani intendo comprendere a pieno il grado di controllo di Menlo Park su tale sistema.

Libra non sarà infatti una cryptovaluta "tradizionale", pur non avendo una banca centrale che ne regola l'emissione non sarà basata sul classico modello blockchain.

Le criptovalute come Bitcoin rappresentano dei permissionless system in quanto tutti possono partecipare alla loro diffusione e il sistema si basa sul "consenso", e non sulla "fiducia", tra i vari utenti.

Al contrario Libra è un permissioned system, cioè vuol dire che solo un limitato numero di utenti è autorizzato a tenere traccia del ledger, "libro mastro", della rete blockchian atipica che sta alla base di Libra.

Questa limitazione assicurerebbe a Facebook il controllo del sistema, che quindi potrebbe essere influenzato anche notevolmente dalle decisioni commerciali dell'azienda.

Molto probabilmente è proprio per tali ragioni che i deputati USA hanno scelto di richiedere il blocco temporaneo del progetto Libra, in modo da poter elaborare un quadro legislativo dedicato a questa nuova forma di cryptovaluta.

Via TheGuardian

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