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Microsoft fa causa a Motorola per violazione dei brevetti su Android

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Il nostro post di qualche giorno fa, a proposito della posizione di Microsoft riguardo Android, è stato, in un certo senso, profeta di sventura.

Ars Technica fa riferimento ad uno scarno comunicato stampa di Microsoft che annuncia iniziative legali contro Motorola per una presunta violazione di brevetti, da parte di quest´ultima, sui propri smartphone basati su Android:

Microsoft oggi ha richiesto l´apertura di un procedimento presso la International Trade Commission e la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il distretto di Washington Ovest contro Motorola, Inc., per violazione di nove brevetti Microsoft all´interno degli smartphone Motorola basati su Android. I brevetti motivo del contendere si riferiscono a una serie di funzionalità degli smartphone Android di Motorola essenziali per l´utilizzo degli stessi da parte degli utenti, inclusa la sincronizzazione di email, appuntamenti e contatti, pianificazione di incontri e applicazioni di notifica delle variazioni della qualità del segnale e della carica della batteria.

Abbiamo la responsabilità verso i nostri clienti, i nostri partner e i nostri azionisti di salvaguardare i miliardi di dollari che investiamo ogni anno per portare sul mercato prodotti software innovativi eservizi. Motorola deve interrompere l´infrazione delle nostre invenzioni brevettate nei suoi smartphone Android.

L´articolo di Ars Technica contiene una lista dettagliata dei brevetti la cui violazione viene contestata da Microsoft, ma ritengo sia opportuno soffermarsi su due frammenti delle parole che Horacio Gutierrez, vice presidente corporate e deputy general counsel della divisione Proprietà Intellettuale e Licenze di Microsoft, ha voluto spendere in un post sul blog "Microsoft on the Issues". Mi permetto di evidenziare, in ciascuno dei frammenti, una frase emblematica:

Come tutti sappiamo, gli smartphone sono divenuti una parte integrante della vita quotidiana delle persone, e vengono utilizzati per scopi che esulano dall´effettuare telefonate; vi si guardano video, vi si ascolta musica, li si usa per tenersi in contatto con la propria famiglia e i propri amici. Le innovazioni di Microsoft di cui in oggetto contribuiscono a rendere uno smartphone "furbo" (smart significa furbo, in Inglese, N.d.T.)

I nostri brevetti, per l´appunto, si riferiscono a funzionalità chiave che gli utenti si sono abituati ad aspettarsi da ciascuno smartphone. La capacità di inviare e ricevere email in mobilità ha sostenuto l´adozione generale degli smartphone. Oggigiorno, chiunque si aspetta di ricevere la posta elettronica dai più disparati servizi in tempo reale, per leggerli sui propri telefoni, e di rispondere o mandare nuovi messaggi - in sincronia continua e trasparente con i loro servizi di email. Exchange ActiveSync di Microsoft, una tecnologia proprietaria che abbiamo sviluppato, rende ciò possibile.

Ancora:

La gente usa gli smartphone per fare molto di più: navigano sul Web, ascoltano musica e guardano video, eseguono applicazioni. I consumatori si aspettano sempre di più dai propri smartphone ogni giorno, sicché i loro telefoni assomigliano più ad un computer handheld che ad un telefono. Ovviamente, perché alcune applicazioni vengano eseguite su di essi in maniera efficiente, esse devono ricevere notifiche sul cambiamento dell´intensità del segnale e della carica della batteria, e devono gestire la memorizzazione dei dati. Data la grande mole di funzionalità offerta dagli smartphone, essi devono essere in grado di mostrare le scelte più rilevanti per gli utenti in maniera efficiente. Le tecnologie brevettate di Microsoft si occupano di tutte queste sfide.

Le frasi evidenziate sono, a mio giudizio, abbastanza esplicative (se qualcuno avesse avuto bisogno di conferme) della politica di Microsoft nei confronti di questo particolare settore di mercato in cui il software libero comincia ad offrire piattaforme più funzionali - anche se, spesso, non più economiche di quelle proprietarie per gli utenti finali.

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