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Google Play, App a pagamento solo se abilitati

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Goran Kukurin, sviluppatore croato di applicazioni per il sistema operativo mobile Android, ha recentemente segnalato un episodio che avrebbe visto una della sue applicazioni lasciare definitivamente il market place del Robottino Verde per decisione della stessa Mountain View; l'applicazione sarebbe stata bannata a causa della violazione di una policy riguardante l'adozione dei sistemi per il pagamento.

Kukurin non cita il nome della App coinvolta ma segnala come questa fosse praticamente ad un passo dal raggiungere il milione di download dopo ben 4 anni di permanenza in Google Play, avesse conseguito un rating pari a 4.4 grazie alle recensioni di oltre 11 mila utilizzatori, il suo autore fosse inserito nella categoria dei "top developers" e, particolare ancora più curioso, fosse segnalata come soluzione "scelta dall'editore".

Come anticipato, nonostante i buoni risultati raggiunti dall'applicazione, quest'ultima sarebbe stata bannata in modo permanente, tale decisione verrebbe confermata dal messaggio inviato a riguardo dalla stessa Big G:

We have reviewed your appeal and will not be reinstating your app. This decision is final and we will not be responding to any additional emails regarding this removal.

Quale il motivo di tale allontanamento? In pratica lo sviluppatore avrebbe deciso di dare la possibilità ai propri utenti di non visualizzare advertising attraverso l'esborso di una piccola somma di denaro; ma dato che la Croazia non è presente nella lista dei paesi dove i coders possono registrarsi come commercianti e vendere applicazioni a pagamento, era stato scelto PayPal come tramite per consentire l'acquisto del codice di registrazione necessario per la rimozione della pubblicità.

Questa scelta avrebbe determinato da sola una violazione del Developer Distribution Agreement previsto da Mountain View; quindi, operare da uno dei paesi non in lista causerebbe di fatto l'espulsione automatica dal market place. L'Italia è fortunatamente presente in elenco, ma tale informazione potrebbe diventare rilevante per gli sviluppatori che operano all'estero.

Via Goran Kukurin

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